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Meloni e il discorso alla Fazione

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Chi si aspettava un discorso alla Nazione, è rimasto certamente deluso. Chi immaginava un discorso alla nazione (la sua), ci è rimasto un po’ meno male. Certamente il discorso di Meloni alla Fazione, quella che l’ha scelta, devono essere rimasti entusiasti soprattutto nel clamoroso e antistorico copia-incolla del manifesto di Ventotene i cui toni possono essere discutibili, ma certamente non decontestualizzandoli così clamorosamente, fintamente, ricostruendo un passato che non c’è stato mai e decidendo di cancellare, nel discorso alla fazione, ogni riferimento al 1941, alla guerra in cui Mussolini trascinò l’Italia e a Mussolini stesso.

Il parlare solo ai loro, non è però caratteristica solo meloniana, trattasi di una pessima abitudine che coinvolge diversi capi e capetti di partito che perdono di vista il generale per parlare alle loro tifoserie, quasi fossero private, con il risultato che i sondaggi non cambiano e le intenzioni di voto nemmeno perché tutte e tutti sono incapaci di allargare il punto di vista, la proposta politica e quindi, incontrare nuovi potenziali elettori.

Certamente questa abitudine di prende a calci nelle palle il parlamento – dicono che poi sia andata a cena coi suoi a dire cose tipo ho fatto impazzire le sinistre, ricostruzione poi  seccamente smentita – non è una cosa che fa onore alla presidente del Consiglio che non è a capo di una Fazione, ma è la presidente del Consiglio di una Nazione. Presidente di Fdi lo era già. Ora le tocca fare la presidente del Consiglio. E senza che gliel’abbia ordinato il medico.

Ma certamente se l’obbiettivo è negare, con pacchiani copia-incolla, che il documento ridotto a brandelli da slogan non veritieri gettati in faccia come schiaffoni sia stato scritto da persone mandate al confino dal fascismo e quindi in un contesto politico e psicologico niente affatto normale, decontestualizzando in modo strumentale e ad uso Fratelli d’Italia un periodo storico che in nome della democrazia andrebbe invece contestualizzato ad ogni alito, l’obbiettivo è stato raggiunto. Se Meloni è convinta di avere fatto bene buon per lei. Certamente si dà la propria opinione vendendola per verità alle riunioni di condominio o durante le briscole al bar, dalla presidente del Consiglio di un paese come l’Italia (dove puoi persino permetterti di promettere tutti i miracoli dell’universo e non mantenerne neanche uno) ti aspetteresti qualcosa di più. Mica tanto. Qualcosa.

 

 

(20 marzo 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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