di Giovanna Di Rosa #Migranti twitter@gaiaitaliacom #Propaganda
Adesso Salvini è il ministro “buono” e Di Maio è ancora più buono di lui perché, convincendosi l’un l’altro, spalleggiandosi l’un l’altro, in un tessersi di compassione unita a sostegno umano [sic] che fa invidiare noi primitivi, hanno preso la decisione di concedere la cittadinanza italiana onoraria al giovane Rami mettendo il punto ad una vicenda che continuo a trovare poco edificante, falsa, buonista (quelli che asccusavano gli altri di buonismo) e soprattutto meramente decisa a fini elettorali. Lo stile lascia a desiderare, ma non è una novità, pare che il giovane di origini egiziane e suo padre abbiano avuto la notizia da un notiziario radiofonico. non che stupisca.
Dunque da oggi Salvini è il ministro buono che non criminalizza gli immigrati gratis, ma anzi, se ne fa benefattore a scopi elettorali. E’ la faccia buona che ogni dittatorello deve riservare ai media, perché i gesti munifici fanno bene al cuore. Che sta appena sotto il portafogli.
Prima di lui, e prima di Di Maio, c’era stata la rincorsa al guardate come siamo buoni noi che in fondo i migranti li trattiamo proprio come Italiani, anzi meglio, perché li invitiamo addirittura in televisione e applausi e applausi. Ora il suggello della cittadinanza onoraria che trasmette ulteriormente il messaggio che esistano i migranti buoni, quelli che vengono scelti dall’opinione pubblica come eroi, e quelli cattivi, quasi tutti gli altri. Soprattutto quelli che hanno fame e che vengono raccolti dall’ong prima che diventino pasto per i pesci.
Una storia a lieto fine per Rami che servirà, insieme a certe misure come l’abbassamento delle bollette da aprile, misura della quale parleremo in altra sede, ad evitare il tracollo di voti del partito che è attuale azionista di maggioranza del governo, ma che dopo le europee potrebbe trovarsi in mano un biglietto di sola andata per l’opposizione. Normalizzazione zingarettiana permettendo.
(27 marzo 2019)
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