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Parma Capitale della Cultura 2020: da Pizzarotti un’altra lezione ai 5Stelle

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di Giancarlo Grassi #Parma twitter@gaiaitaliacomlo #M5S

 

 

Federico Pizzarotti con la sua Parma hanno portato a casa un risultato importantissimo vincendo, tra le dieci finaliste, il bando per “Parma Capitale della Cultura 2020” dopo una campagna portata avanti con intelligenza, senso della missione, sensibilità politica e apertura alle collaborazioni con le vicine Piacenza (governata dal centro destra) e Reggio Emilia (governata dal centro sinistra): le tre città avevano firmato nei giorni scorsi un documento comune dove dichiaravano che avrebbero sostenuto con iniziative valorizzatrici la città che fosse risultasse vincitrice. Non è fantascienza pensare che il 2020 vedrà una 70 di chilometri di via Emilia protagonista della Cultura italiana.

Il Sindaco di Parma, ex 5 stelle, al secondo mandato, molto amato in città, ha dato un’altra lezione sul come si governa ai suoi scellerati ed incompetenti colleghi di Roma, Torino, Livorno e di tutti gli altri che devastano più che governare, i comuni che sono stati chiamati a reggere. Pizzarotti, epurato dal M5S senza mezzi termini con la colpevolezza di chi ha un po’ di testa e la usa, ha dato così l’ennesima lezione di politica e di come si collabora con tutte le forze politiche del territorio ai suoi incapaci ex colleghi che dal 2013 in poi tutto ciò che hanno fatto è stato parlare di oro e seminare letame.

A testimonianza che per fare del buon governo non sono necessarie le sparate di Di Maio, le grida e gli insulti di Beppe Grillo, nessun poveraccio che straparli della morte di Falcone e Borsellino, nessuna poveraccia che faccia figuracce parlando di economia ad un convegno di commercialisti, nessuna sindaca che si esprima in burocratese di fronte ad una voragine profonda dieci metri in piena capitale né, tantomeno, nessuna sindaca che si metta di traverso ai revisori dei conti e metta la propria città in esercizio provvisorio. Per governare ci vuole cervello e cultura istituzionale. Pizzarotti ha dimostrato ai 5Stelle che si può fare.

Che i suoi ex-colleghi capiscano è tutta un’altra questione.





(16 febbraio 2018)

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