
di Giancarlo Grassi, #Politica twitter@gaiaitaliacom
Silvio Berlusconi, un vecchietto quasi patetico nel suo biascicare cose che abbiamo sentito per vent’anni, intervistato da quell’altro vegliardo ormai l’ombra di se stesso che è Maurizio Costanzo, entrambi sulla rete del Biscione per il tripudio degli ultrasettantenni che ne costituiscono il pubblico, ha indicato – dopo averlo già fatto a Palermo, dove ha attaccato violentemente gli elettori dei 5Stelle portando loro più voti di quelli che gli ha tolto – in Salvini e Meloni i suoi alleati per le prossime politiche dove il centrodestra “stravincerà”, naturalmente. E come potrebbe essere diversamente essendo Berlusconi il figlio di dio?
Nel suo sciorinare, insieme ai mal di pancia per le sorti del Milan, gli alleati di governo dei quali si circonderà, l’Incandidabile ultraottantenne, il mai troppo celebrato inventore della politica di plastica, quella che ha preceduto la politica delle bufale che è diretta discendente della precedente, ha dimenticato di citare quelli che sono i suoi veri e reali alleati: parliamo naturalmente di Bersani, D’Alema e di quelli di Art.1-Mdp il cui unico progetto politico è, per ora, quello di far perdere il PD di Renzi, essendo essi così attaccati alla sinistra da ricorrere a qualsiasi mezzo pur di salvarla [sic]: anche a far vincere la destra.
Ci sono riusciti per vent’anni riuscendo a buttare all’aria ben due governi di quel centro-sinistra che ora dicono di voler ricostruire, ma senza Renzi. Prima invece andava superato perché c’era Prodi.
Dunque l’ex-cavaliere ora Incandidabile si trova alle prese con le debolezze dell’umano agire, dimenticando di citare tra i suoi alleati proprio coloro con i quali il suo partito, l’unico che ha sdoganato i nani fino al suo arrivo relegati a comparsate buffonesche nei film, aveva trovato un equilibrio basato sul sano compromesso dell’oggi a te domani a me, compromesso saltato in aria a causa di quell’orribile farsa delle Primarie del PD che quando eleggevano Bersani o qualcuno caro a D’Alema erano uno “straordinario momento di democrazia”, ma da quando eleggono Matteo Renzi sono diventati la peggior schifezza dell’agone politico.
Così siete avvisati, nel caso foste indecisi sul significato da dare alle parole dell’inventore seriale di eclatanti novità elettorali che finiscono sempre col tradursi in alleanze tra lui, Salvini e qualche altro neofascista pescato qua e là, guardate a Bersani e a Mdp e capirete chi saranno coloro che faranno vincere Berlusconi. Non quelli che dichiarano di essere suoi alleati, ma i più feroci avversari, quelli che dipendono da chi a parole contestava aspramente le politiche di Berlusconi e nei fatti cercava di farselo amico con invenzioni come la Bicamerale (più o meno ciò che succede oggi tra Bersani e il M5S)…
La gerontopolitica dell’anzianume in attesa dell’ictus che lo porterà a miglior vita (nostra) straparla di democrazia ma non sa cos’è, ed è rimasta ad una sinistra da Unione Sovietica che era in realtà la peggior destra possibile…
Abbiamo dimenticato di riferirvi che Silvio Berlusconi ha smentito categoricamente la possibilità di una discesa in politica di sua figlia Marina, segno che non appena le condizioni saranno buone, ce la troveremo tra gli aspiranti ad uno stipendio pubblico, perché i patrimoni di famiglia non bastano mai, gridando di mirabolanti avventure politiche mentre invece ciò che importerà realmente sarà guardare con attenzione alle aziende di famiglia, dato che i tempi sono strani e c’è un web – del quale l’azienda del biscione si disinteressa in toto – che potrebbe toglierle ossigeno ed opportunità.
(2 novembre 2017)
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