di Daniele Santi, twitter@gaiaitaliacom
La lista progressista di Giuliano Pisapia, quel Campo Progressista che nei sondaggi nemmeno esiste, avrebbe optato per un’allenza con il Pd, ma il leader farà “da Garante” e non si candiderà. Così che la forza politica che liberatasi di Mdp avrebbe dovuto costruire una più larga esperienza progressista a sinistra della sinistra rifondata trenta volte, e che sta a sinistra del Pd perché il Pd non è abbastanza a sinistra, ma in nome di un maggiore spostamento a sinistra del Pd col Pd potrebbe anche allearsi, rimanendo però a sinistra, scopre che Giuliano Pisapia di candidarsi a leader di quella sinistra lì non ne ha nessuna voglia. E nemmeno ci pensa. Gli piace il ruolo di “garante”. Che va tanto di moda negli ultimi tempi. Cosa vuol dire garante?
Noi non lo sappiamo. Non so voi. Sappiamo che in Campo Progressista parrebbero esserci “problemi organizzativi” tali da ipotizzare liste “soltanto nelle elezioni amministrative e in quelle Regionali”. Sono quei pettegoli de La Stampa a riportare le dichiarazioni di Pisapia che hanno lasciato basiti coloro che già si vedevano con la poltrona a sinistra del Pd, consapevoli che alla cosa appena rosa guardano in tanti: da Emma Bonino, ai Radicali, alle varie sinistre che piuttosto che allearsi tra loro la morte…
Dunque mentre lo spazio a sinistra del PD si allarga e si manifesta un itneresse dell’elettorato del 2% – che tutto fa brodo – per quell’area politica lì, che evidentemente non è rappresentata da nessuno, e che necessità di una forza alleata del PD che però non sia il PD, il possibile campo progressista si squaglia come il gelato. Non c’avete capito niente?
Nemmeno noi. Certo è che dall’altra parte c’è una forza politica nata morta come Mdp che ha tra i leader che straparla di giaguari, piccioni e tacchini.
(25 ottobre 2017)
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