di G.G.
Le deliranti e pressapochiste dichiarazioni di Di Maio ex webmaster hanno fatto saltare i nervi anche alla CEI pochi giorni dopo l’abbraccio di teo-con vaticani ed Avvenire alle politiche demenziali del M5S. A proposito della questione migranti, taxi del mare, presunti contatti tra operatori umanitari e organizzazioni criminali libiche, la CEI ha tuonato dall’alto della sua secolare ipocrisia: “Visione ipocrita”, quella di Di Maio of course… Detto dalla CEI che di ipocrisia se ne intende bene è un giudizio tranchant.
Di Maio ha preso in prestito dal Rapporto di Frontex, l’agenzia di controllo delle frontiere esterne dell’Unione Europea, e utilizzato – come è nello stile 5Stelle – affermazione raccolte di qua e di là, le ha messe insieme, ed ha montato uno scandalo citando navi delle ong che fungono da “taxi del mare”, non meglio identificate “collusioni con gli scafisti” e via dimaiando. Il quotidiano La Repubblica ricorda invece come proprio nel rapporto di Frontex, per la precisione a pagina 32, si legga un riferimento alle operazioni delle ong che potrebbero avere “unintended consequences”, cioè “conseguenze involontarie”, mentre l’accusa di Di Maio andrebbe nella direzione di accusare di rapporti organici con chi fa affari sulla pelle dei migranti.
Da uno che conosce a malapena l’italiano e lo parla male, non si può certo pretendere una buona comprensione dell’inglese, in più nelle ultime ore l’ometto è stato impegnato a dare dell’ignorante a Roberto Saviano – che almeno l’Italiano lo conosce – ed ha dovuto mettere insieme un post su Facebook dove grida: “Sul ruolo di alcune Ong nel Mediterraneo non chiedo di far luce solo io, non lo chiede solo il Movimento 5 Stelle, lo chiedono soprattutto un’inchiesta della magistratura di Catania e due rapporti dell’agenzia Frontex che conosciamo grazie al Financial Times. Chi reagisce chiudendosi a riccio o minacciando, evidentemente ha qualcosa da nascondere”. Chiedergli anche di capire quel che legge, ci sembra troppo.
Così mentre anche Erri De Luca entra nella polemica, Medici Senza Frontiere annuncia che valuterà in quali sedi intervenire a tutela della propria azione, immagine e credibilità, la CEI, nella persona del direttore della Fondazione Migrantes, parla di “visione ipocrita e vergognosa di chi non vuole salvare in mare persone in fuga e di chi non vuole fare canali umanitari attraverso i quali le persone potrebbero arrivare in sicurezza, combattendo così ciò che va combattuto realmente: il traffico di esseri umani che finanzia il terrorismo”.
In questa sagra di accuse e di ipocrisie incrociate gli unici a rimetterci continuano ad essere i migranti che sempre più paiono una merce di scambio piuttosto che esseri umani in difficoltà che non sanno dove dirigersi per avere una vita migliore.
(24 aprile 2017)
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