di Daniele Santi
C’era proprio bisogno del supergendarme americano che sgancia superbombe sull’Afghanistan e dice di avere ucciso almeno 36 militanti dell’Isis (con una superbomba di quella potenza avrebbe dovuto sradicarli dalla faccia della terra, ma chissà se scopriremo una storia simile a quella delle armi chimiche di Saddam), quindi l’attenzione è immediatamente rivolta alla Corea del Nord che potrebbe effettuare un test nucleare nel fine settimana e contro la quale gli USA potrebbero scatenare – non si sa se preventivamente o post-test – un attacco con armi convenzionali con Pyongyang che informa: “Se vogliono andremo alla guerra”, perché la guerra non è la più brutale, stupida, idiota, inutile manifestazione di brutalità che l’essere umano abbia a disposizione, è invece un modo per affermare se stessi e la propria autorità ai danni dell’altro. In questo Trump il bombarolo e Kim Il-sung il feroce dittatore, non sono differenti.
La situazione è molto complicata ed i rischi altissimi se addirittura la Cina si sbilancia e dice che il “Conflitto può scoppiare in qualsiasi momento”. Da parte sua la Russia, apparentemente immobile, lascia che le forze statunitensi in Afghanistan (USFA) godano degli effetti della bomba Massive Ordnance Air Blast Bomb (MAOB), definito come il più potente ordigno non atomico mai utilizzato dagli Stati Uniti. Secondo informazioni la superbomba avrebbe completamente devastato la postazione sotterranea dell’Isis: tre covi, una serie di bunker e tunnel profondi, oltre a molte armi e munizioni. Dicono, i portavoce del presidente bombarolo, che nessun civile sia stato ucciso.
Il futuro non appare né roseo né tranquillo.
(14 aprile 2017)
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