di Il Capo
Viene riportata con grande clamore da un sito di notizie gay, un clamore da lavandaie frustrate, la notizia del ballerino famoso in tutto il mondo che è stato fotografato (paparazzato, ci dicono) da un settimanale scandalistico mentre bacia il suo (presunto) compagno. L’articolo permette anche ai lettori di esprimere attraverso un sondaggio la loro opinione su ciò che questo famoso personaggio avrebbe dovuto fare della (o con la) sua omosessualità, perché si deve sempre infilare il proprio sporco occhio in casa altrui, anziché guardare in casa propria, e dire agli altri ciò che dovrebbero fare della loro vita, ché è sempre meglio che doversi occupare della propria.
Tra le varie cose che il sondaggio [sic] si chiede, c’è anche se il famoso di turno non dovrebbe fare coming out definitivamente (abbiamo visto quanto serva in questo paese, soprattutto ai falliti che lo usano come trampolino di lancio per possibili successi) ed impegnarsi a favore delle Unioni Civili, come se toccasse a lui.
Perché in Italia funziona così: c’è sempre qualcuno di più famoso di noi a cui si rinfaccia di non avere fatto coming out imputandogli di non avere fatto abbastanza per le unioni gay, la causa gay, i siti gay e via gayando. C’è sempre qalcun altro da accusare: è colpa di quel cantante o di quel danzatore o di quell’attore, che alla fine lo sanno tutti che è gay, e se lo dicesse potrebbe influenzare positivamente e dare l’esempio e bla bla bla…
Statevene zitti un po’ per favore. Avete fatto più disastri voi con il vostro essere gay e parlare di gay e pensare gay ed andare al cesso gay che non ne possiamo più di sentire parlare e di leggere di questioni che riguardano i diritti fondamentali delle persone in questo modo.
Nemmeno ora; nemmeno in questo momento in cui per l’ennesima volta le persone omosessuali di questo paese rischiano di vedersi sbarrata la strada del riconoscimento dei diritti più basilari riuscite a cambiare linguaggio, modo di pensare. Nemmeno in questo momento nel quale una certa saggezza (possedendola) suggerirebbe di badare al contenuto delle cose e non alla loro esteriorità gossipereccia da un click in più, riuscite a staccarvi da quell’immenso nulla che chiamate “essere gay”, ma che con i diritti fondamentali degli esseri umani, con i diritti dei bambini che nelle coppie dello stesso sesso crescono, nemmeno di fronte alla necessità un giorno, di essere assistiti, morenti, in una stanza d’ospedale da chi ci ha amato, riuscite a diventare adulti e a pensare “globalmente” ad un futuro più giusto e più includente.
Sul serio. Basta con questo gossip, chiacchiericcio, queste futilità, superficialità, con gli scandali e scandaletti e lo spiare nella serratura altrui. Essere gay in Italia è stato ridotto a questo. E non date la colpa ai politici.
(28 ottobre 2015)
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