di La Lurida twitter@LaLurida
Mi diczeva il Capo che czi siam sentiti prima al telefono, che mi ha detto dacczi ben un’ochiata al nostro tuitter che czi facziam due risate, che Sialpi, il cantante di Parma, quello di Tam Tam Commando che poi era sparito, poi a SanRemo ancora, e poi sparito di nuovo, adesso è ricomparso per anuncziare al italico popolo che si sposa col suo moroso e non solo si sposa mo’ ha adiritura scritto a Bergolio, l’argzentino che governa sotto il Cupolone. Il Capo cz’aveva due maroni così per chè il fan clab de le siampiste, scusate, Sialpiste, czi ha riempito il tuitter della notizzia che cz’è tutta l’Itaglia che non dorme, così che cz’ha fatto dire che insomma era anche lo stesso e che a noi se Sialpi si sposa, francamente, czi frega anche meno di gente. Indignazione massima e risposta come da tuits che seguono.
@gaiaitaliacom @fabiogalli61 e meno male che vi occupate di diritti umani!! andate a lavorare va!!
— SHALPY-SCIALPI Fans (@scialpifans) 20 Luglio 2015
Il tuit di cui sopra era preczeduto da questo che segue:
@gaiaitaliacom#Scialpi, lettera aperta al #Papa dopo l’annuncio della sua #unionecivile col compagno http://t.co/bvOeojqgZO#Shalpy — SHALPY-SCIALPI Fans (@scialpifans) 20 Luglio 2015
Ai due tuits abiam risposto così:
@scialpifans @fabiogalli61 IRAN: QUATTORDICENNE GAY IMPICCATO AD UN ALBERO AD ESFAHAN?, sarà online attorno alle 12.30 #gaiaitaliacom
— Gaiaitalia.com (@gaiaitaliacom) 20 Luglio 2015
Posto che non è che siam rimasti proprio senza parole, che per chiuder la bocca a la gzente czi vuol gnente, czi è poi venuta la volia di andare a leggzere la lettera che siampi, scusate, Sialpi, ha scritto a l’argzentino in bianco. Che vi proponiamo di seguito a fin chè ne godiate anche voi.
Caro Papa Francesco,
mi perdoni, ma da quando ho sentito per la prima volta il Suo nome alla TV per la Sua proclamazione in un attimo di profonda commozione, il mio pensiero è andato subito al mio povero padre che si chiamava come Lei e che è mancato ormai da anni.
Poi, vedendoLa sorridere dolce e scherzoso, quasi fuori dal protocollo, sono subito rimasto affascinato dalla Sua figura di uomo e non solo di Papa.
Ora che sento il desiderio di scriverLe, mi permetta questo gioco epistolare che consiste nell’aggiungere un semplice accento sulla “a”, in modo di rivolgermi a Lei come se fosse il mio vero padre:
Caro papà Francesco,
lo so che il nostro rapporto è sempre stato conflittuale, sin da piccolo tra le tue prese di posizione e le mie idee che mi portavano lontano, io non vedevo il tuo amore e tu non vedevi il mio.
Non bastava un tuo dono, non bastava portarmi in Chiesa per sentirmi amato, non c’era il tuo giudizio positivo sulla mia pagella portata a casa con grande “orgoglio”; come non c’eri quando avevo bisogno di risposte mentre scoprivo i miei primi sentimenti.
Ci siamo sempre allontanati l’uno dall’altro, arrivando a non condividere neppure i punti più formativi ed emotivi della mia esistenza.
Sono diventato grande frequentandoti, ma nel medesimo tempo non contemplandoti.
E proprio adesso che sto per affrontare il momento più felice del mio percorso, la decisione di formare una Famiglia con il mio compagno, quanto mi manca la tua Parola, la tua benedizione ed il tuo abbraccio perché sai quanto ti voglio bene.
Per sempre il tuo Giovanni.
Dopo queste mie piccole esternazioni, ora mi rivolgo direttamente a Lei Santo padre, come figura Spirituale che sostiene e conforta i Suoi Figli, perché la mia volontà non resti solo un desiderio personale, ma diventi comune a tutte le persone che amano senza distinzioni.
Quanto desidererei da Lei una Parola per dare forza al mio concetto di Famiglia, per sentirmi anch’io sotto la protezione e la benedizione della Chiesa e di Nostro Signore.
La ringrazio con l’augurio di trovarmi sempre nella grazia di Dio.
Giovanni Scialpi
Confidando che la questione si risolva con un ativismo LGZBT (rstuvz) tardivo di italica fatura, come ne abiam visti dei milioni in questi anni, vi anunczio che ho dovuto fare i conti con il mio animo semplicze di ex travesta di campagna che andava sui tacchi per sopravivere e che non la volevano a mano nemmeno i ghèi perchè ero una travesta, mo’ io son vecchia e adesso anche le traveste non si discriminano più come una volta. Si chiamano trans e la discriminazione è moderna. Insomma, ho pianto un po’ devastata interiormente da tanto sincero trasporto secolar-religzioso.
Così che volevo ringraziare le siampiste, scusate, Sialpiste che czi han scritto a la Gaiaitaglia.com per dirczi di andare a lavorare dato che ocupandoczi di diritti umani, come se non fossimo un gziornale che ci facziam il mazzo a bestia per farlo deczente, czi siam permessi di ricordare loro che de l’unione czivile di Sialpi e del suo stimato compagno non cze ne frega gnente, perchè ne l’era di tuitter e di feisbuk la prima che si alza e deczide che una roba deve essere la roba che tutti leggono cominczia a riempirti di notizzie e notizzie eczetera come se fossero serie. Io francamente non me lo ricordo tutto questo impegno de lo stimato Giovanni Scialpi come si firma ne la lettera aperta a Bergolio per i diritti de le persone LGZBT (rstuvz).
Tutta ‘sta visibilità che di colpo è data da l’Unione Czivile (dove, di grazzia che in Itaglia la leggze non cz’é? Un’altra coppia che si sposa a l’estero a la facczia di quelle altre che non cz’han un czentesimo e non lo posson fare? Se è così se ne faczeva anche a meno, e non veniteczi a parlare di diritti umani a noi, signori…) di Sialpi & stimato compagno czi sembra tanto la solita visibilità a l’Itagliana che non serve a nesuno.
E non avremmo publicato neanche la notizzia del matrimonio de la Marini, tanto per intenderczi.
Comunque che sia felicze l’amico Sialpi, con la benedizione dell’argzentino in bianco e la grazzia di dio (che non credo sia un’amica de l’altissimo, magari cz’è qualcosa che mi sfuggze)…
E mi stiano bene tutte e tutti.
P.S. Naturalmente la risposta del fan club di Sialpi è stata questa:
(20 luglio 2015)
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