di Giovanna Di Rosa
I senza vergogna che se ne stanno in parlamento e pensano agli interessi di corrente, agli equilibri interni, che quando sono maggioranza si comportano come e peggio delle maggioranze che contestano quando sono minoranze, che sono d’accordo quando vengono accolte le loro obiezioni e giubilano quando vengono respinte quelle degli altri, non riuscendo a gestire la frustrazione quando succede il contrario, sono state protagoniste di questi ultimi giorni di tensione in Parlamento per la questione Italicum sulla quale tutti, ma proprio tutti, a parte Scelta Civica (per le poltrone, scriveva stamani Il Resto del Carlino), si ritirano sull’Aventino, se ne vanno, vengono sostituiti, cambiano idea, quando – ci pare, e per questo verremo accusati di essere renziani, ma è storia vecchia – il cammino del governo sulla legge elettorale è chiaro da mesi e mesi. Sono coloro che ora stanno all’opposizione che hanno cambiato idea un giorno sì e l’altro anche.
Il fastidio è provocato non tanto dai sacrosanti – istituzionalmente e politicamente parlando – emendamenti presentati, e poi accolti o respinti, ma dall’atteggiamento di “o con me o contro di me” maturato durante i vent’anni del berlusconismo per cui la politica non parla più, non tratta più, seguendo il cammino del Divin Silvio: “Ho la maggioranza e faccio quello che mi pare”.
Scrive Repubblica.it: Le opposizioni sono andate sull’Aventino e a rincarare la dose ci ha pensato il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi: “Onestamente non capisco l’atteggiamento delle opposizioni che abbandonano i lavori, perché avviene così: la maggioranza esprime la sua linea politica. Credo che in realtà abbiano poca dimestichezza con le regole della democrazia, non capisco questo atteggiamento”. E ancora: Fi sull’Aventino. “Noi dichiareremo l’inaccettabilità della posizione del Pd di sostituire la propria minoranza in commissione. Lasceremo al Pd tutta la responsabilità di approvarsi in commissione l’Italicum blindato, a disonore del Partito democratico stesso”, ha annunciato Renato Brunetta a Montecitorio. Il capogruppo azzurro alla Camera ha poi confermato che Forza Italia avrebbe abbandonato i lavori della commissione Affari costituzionali sull’Italicum.
Tra veleni su Twitter, Facebook, dichiarazioni guerresche di capigruppo e capipartito, capetti imbestialiti, aventini, e gente che va a vivere del proprio lavoro a Parigi in rigurgiti di personalismi egopatici, la politica italiana continua a dare il peggio quando il Paese avrebbe bisogno del meglio.
(22 aprile 2015)
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