di Il Capo
Ora si pestano gli operai che vogliono salvare il proprio posto di lavoro: poi cosa si farà? Dopo che un cordone della Polizia – dicono alcuni testimoni; dopo che il cordone di Polizia è stato forzato, dice la Questura di Roma. Quattro feriti all’Umberto I e le accuse di “Voler occupare Termini”. Loro erano gli operai delle acciaierie di Terni. In piazza per salvarsi il culo.
E allora? Non abbiamo certo la necessità di avere scontri sociali ancora più feroci di quelli che si stano preparando a causa della mancanza di lavoro e di proposte che a chi ha bisogno di avere la certezza di uno stipendio non appaiono rivoluzionarie, ma solo lente e confuse. Non abbiamo la necessità di trattare gli operai che hanno fame come black-block agitatori di professione (e poi chi sono gli agitatori di professione? Gli operai con famiglia che chiedono lavoro per mantenere i loro figli?), abbiamo – tutti, come paese-Italia – il dovere di proteggerli, perché è di loro che abbiamo bisogno: di operai, panettieri, metalmeccanici, lavoratori dei servizi più umili e quindi più essenziali, non di ciarlatani che sgomitano per andare in televisione a mostrare tette e pettorali; non di arroganti finti intellettuali che sbraitano da ogni vetrina virtuale; non di guitti da due soldi che gigioneggiano con le platee come consumati attori.
Abbiamo bisogno di una Polizia che attacca invece di proteggere? Abbiamo bisogno di martiri? Di guerre sociali tra operai e chi ha scelto di servire lo Stato? Abbiamo bisogno di ministri dell’Interno che si legittimino attraverso prove di forza e manganellate?
Alfano dovrà dare spiegazioni. E anche Matteo Renzi dovrà darle. Anzi, se volesse mantenere il rapporto di fiducia che pretende di avere costruito con l’Italia dovrebbe apparire in televisione e spiegare, scusandosi, che cosa è successo. Lo accuserebbero di populismo, ma almeno farebbe qualcosa che nessuno ha fatto: darebbe spiegazioni.
(30 ottobre 2014)
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