di Daniele Santi
Si tratta di un vero e proprio copia-incolla: i governanti kirghizi – dovrebbe essere questa la dizione esatta – hanno deciso di prendere l’orrenda legge antigay voluta da Putin e riproporla esattamente nel loro paese in modo da “non creare nei minori un’atteggiamento positivo rispetto alle relazionis essuali non tradizionali”.
Una definizione che fa rivoltare lo stomaco solo a scriverla, ma il livello di comprensione delle questioni relative all’orientamento sessuale di quella parte del mondo è a quel punto lì, ed è complicato far cambiare le cose a suon di grida, accuse di idee medievali, intolleranza di ritorno o quant’altro.
In Occidente molta strada è stata fatta – e non da tutti, duole ricordarlo – ma è evidente che tutti ci stiamo dimenticando dove stavamo fino a venti anni fa. Senza l’intervento di un cambio culturale profondo i diritti delle persone omosessuali rimarrano un miraggio per le popolazioni che ruotano attorno all’ex-Unione Sovietica sempre più Neo-Unione Sovietica.
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