Dal PD hanno cominciato a dimettersi le vecchie glorie, quelle che, Rosy Bindi in testa, hanno bloccato il cambiamento, l’evoluzione del partito, quelle che hanno cercato di trasformare il PD in un partito confessionale che si piegasse alla loro idea di compromesso tra religione e stato, che hanno ignorato ogni istanza di cambiamento venisse dalla loro base, che hanno consegnato il paese a Berlusconi con la loro stupidità politica, con la loro inadeguatezza, con il loro attaccamento alla poltrona.
Ditemi, voi che sapete più di me, cosa abbia fatto Rosy Bindi nella sua più che trentennale inutile carriera politica per meritarsi il posto di presidente del PD? Ditemi, voi che sapete più di me, perché il PD in Europa non faccia parte del gruppo socialista e già che ci siete, ditemi perché non sarebbe dovuto succedere quello che è successo. Ed è solo l’inizio.
Patetiche le mosse di stamane (sabato 20, ndr): Bersani e Berlusconi sono saliti da Napolitano per chiedergli di restare o di aiutarli a dipanare la matassa. Dipanare la matassa significa andarsene: convergere su Rodotà o Cancellieri e dare il via ad un nuovo paese, ma questi qui, tanto a destra come a sinistra stanno dimostrando che solo apparentemente si è votato per due partiti, in realtà si è votato per uno solo e se dovessero essere cacciati dal parlamento, come è ormai inevitabile, è possibile che gli stati maggiori di PD e Pdl si trovino in guai seri.
Che sia lasciato spazio ai trentenni del PD, e ai giovani eletti della Destra post berlusconiana insieme agli eletti M5S. Così l’Italia può cambiare.
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)