Agorà, quelli dei sondaggi mattutini a mentre fresca, ci annunciano che il M5S lascia insoddisfatti sul suo operato il 62% degli Italiani. Ci voleva un sondaggio.
Per il 42% degli intervistati il M5S è diverso dagli altri (ci voleva un sondaggio) e per il 43% uguale a tutti gli altri (perché siccome siam cialtroni noi devono esserlo anche gli altri, e anche qui ci voleva un sondaggio).
Diceva bene Mario Monti da Fabio Fazio, domenica scorsa: gli Italiani non sono privi dei difetti che imputano con tanta cattiveria ai loro politici, il M5S ne è la prova, e non è detto che una volta al potere non si comportino come tutti gli altri, e il M5S ne è la prova.
Che poi trasmissioni televisive di varia estrazione e di differenti necessità, politiche e comunicative, vogliano vedere le cose dal loro punto di vista ci sembra perfettamente umano, italianamente umano, e anche qui non ci vorrebbe un sondaggio.
Ma perché invece di fare sondaggi di qua e di là non si pensa a ciò che ha detto Matteo Renzi l’altro giorno, cioè a quegli otto milioni di voti che l’attuale partito di maggioranza relativa ha perso in un mese, vincendo le elezioni per un misero 0,2% che non gli vale nemmeno per decidere se la carta igienica deve essere rosa o bianca?
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