Un lunedì sera freddo, un dopo cena davanti al camino e la scoperta che Girlfriend in a Coma è uno dei titoli disponibili on demand su Sky, gratis. Come rinunciarvi. Scorrono le immagini: il direttore di The Economist ironizza sulla sua somiglianza con Lenin, e sulle accuse di comunismo (sic) al suo giornale (uno dei più autorevoli del mondo, e non certo comunista). Narratore, Dante Alighieri, che dimostrano di conoscere assai bene e non grazie a Roberto Benigni, o forse anche grazie a lui.
Una cronaca puntuale e precisa, della cattiva Italia, della buona Italia, delle nostre debolezze, delle nostre bellezze. Una cronaca fatta con amore: perché la “mia ragazza in coma” è l’Italia stessa, l’Italia vista da uno che la ama da sempre.
Annalisa Piras e Bill Emmott non esagerano, non spingono sull’acceleratore, filmano e dicono ciò che c’è da dire. Nulla di più. Ma tanto basta per far considerare il film pericoloso nel “sotto-elezioni” e perché l’ex ministro Melandri, ora direttore Melandri decida che il MAXXI, che dovrebbe essere un centro dove la cultura è a casa propria, non lo proietti: si chiama censura.
L’Espresso rimedia, lo proietta in centro a Roma. Il sito ufficiale lo propone in streaming, lo si vede gratis on demand su Sky. Insomma l’ennesimo autogol della politica che per proteggersi censura, o che si censura proteggendosi. Che il censore si chiami Melandri o Berlusconi nulla toglie all’imbecillità della scelta di non offrire al pubblico la visione di un film che parla dei mali d’Italia, ma lo fa con amore, con brutale delicatezza e attraverso la poesia.
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