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La Lega spernacchia il leghista sbagliato e sgambetta Giorgetti

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E dire che ce l’ha messa tutta per fare il bravo anche stavolta, ma gnénte: la Lega che sbugiarda gli emendamenti della Lega e poi va in televisione a dire quanto è brava la Lega (leggasi Borghi sulle ammiraglie di telemeloni), a far saltare alcune delle ultime coperture inserite in legge di Bilancio – e il riferimento era all’allungamento in prospettiva delle cosiddette “finestre mobili” per le pensioni. Insomma tra i deliri del segretario “se non abolisco la Fornero spernacchiatemi” – e si spernacchia da sé, così evitate di farlo voi – e le vendette della Lega contro la Lega, si punta a far saltare il ministro dell’Economia della Lega. Più leghisti di così….

Doveva trovare altri 3,6 miliardi per far quadrare i conti, quel brav’uomo di Giorgetti. E ha fatto tutto il possibile: dall’allungare le finestre oltre i tre mesi attuali (a partire dai prossimi anni), ha trovato l’accordo con Giorgia Meloni che sarebbe stata d’accordo, aveva vagliato anche la Lega affidabile come un’anaconda che ti dice no, non ti stritolo, ma gnénte, i buoni leghisti alla Borghi lo hanno fatto saltare in aria e Giorgetti e governo hanno dovuto fare marcia indietro. Insomma, tanto per cambiare, non era vero niente. Ed è dal 1994 che non era vero niente.

Salvini era del resto impegnato a parlare dei centri sociali come covi di delinquenti (in diverse occasioni Salvini ha dichiarato di aver frequentato lo storico centro sociale milanese Leoncavallo durante gli anni del liceo “Là stavo bene, mi ritrovavo in quelle idee, in quei bisogni”, e molti ricorderanno la sua partecipazione alle elezioni del sedicente “Parlamento della Padania” nel 1997 come capolista dei Comunisti Padani, una corrente interna alla Lega Nord di allora che utilizzava il simbolo della falce e martello su un sole delle Alpi, insomma Zelig gli farebbe una pippa), e mica puoi avere tempo per occuparti del tuo ministro di punta e numero due del partito di cui non vuoi convocare il congresso perché lo perderesti. Per fortuna ci pensa Giorgetti a commentarsi da solo, coi risultati che vediamo: “È la ventinovesima legge di Bilancio che faccio” coi risultati che vediamo, crescita dello zero punto poco, e recessione dal 2026 (scommettiamo?) “e so perfettamente come funziona fra Parlamento, commissione (parlamentare, ndr) e le proposte del governo. A me interessa il prodotto finale, crediamo di aver fatto delle cose giuste”. Ecco. E’ convinto: annamo bene. Dev’essersi dimenticato, come tutti i suoi colleghi, che su 36 mesi di governo mesi per ben 32 mesi la produzione industriale ha segnato contrazioni e persino il presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha iniziato a incalzare Giorgetti: “Non ci serve un ministro da copertina”.

E infatti in televisione a parlare della Lega che sbugiarda le misure della Lega e tritura il ministro dell’economia della Lega, c’hanno mandato Borghi. Un altro della ciurma che sa quello che dice, in fondo. Salvo dimenticarsi, nelle boccalone dichiarazioni pubbliche, in perfetta unità di smemoratezza col governo, che fra gennaio e ottobre del 2025 – ad esempio – il costo della materia prima elettrica è stato dell’85,6% superiore alla media dei principali Paesi europei.

Davvero nostra Signora dei Miracoli ha partorito un governo di topolini. Così che possa brillare solo lei.

 

 

 

(21 dicembre 2025)

©gaiaitalia.com 2025 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



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