di G.G.
Mario Draghi è stato premiato negli USA con il World Statesman Award, in una cerimonia al Perrine di New York. “L’invasione russa dell’Ucraina rischia di inaugurare una nuova era di polarizzazione, che non vedevamo dalla fine della Guerra Fredda” ha dichiarato il presidente del Consiglio subito dopo la consegna, aggiungendo: “La domanda su come affrontiamo le autocrazie definirà la nostra capacità di plasmare il nostro futuro comune per molti anni a venire”.
Nel frattempo in Italia, la convinta di diventare premier Meloni inneggiava alla vittoria sua e di Vox in Spagna tirando fuori la sua faccetta vera, anche di fronte a coloro che non la ritengono un pericolo per le democrazie liberali.
Draghi ha poi continuato parlando della necessità di essere “chiari ed espliciti sui valori fondanti delle nostre società” riferendosi senza mezzi termini a quella che ha definito “la nostra fede nella democrazia e nello Stato di diritto”, il “nostro rispetto dei diritti umani” e “impegno per la solidarietà globale” definendoli ideali che “dovrebbero guidare la nostra politica estera in modo chiaro e prevedibile. Quando tracciamo una linea rossa, dobbiamo farla rispettare. Quando prendiamo un impegno, dobbiamo onorarlo” perché “le autocrazie prosperano sfruttando la nostra esitazione”.
E’ questo l’uomo che Conte, Salvini e Berlusconi hanno fatto cadere in favore di un governo possibile di destra con pulsioni illiberali che conta di governare in Italia con una maggioranza schiacciante.
(20 settembre 2022)
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