di Giovanna Di Rosa
E fu così che Matteo Salvini, per ricordare a Meloni che la Lega ha doppiato i voti di FdI in Veneto (coi voti di Zaia), ha puntato i piedi e ha deciso di bloccare la legge sul “consenso preliminare” ai rapporti sessuali facendo l’occhiolino a tutti maschi, potenziali elettori leghisti, che questa legge non sono non la vorrebbero, ma nemmeno sarebbero in grado di tradurla né in parole né in azioni.
Così la Legge è ferma al Senato e Matteo Salvini rivendica il passo indietro rispetto alla proposta di legge che solo una settimana fa aveva ricevuto il via libera unanime della Camera e che la Lega, su ordine del capo supremo fin-che-dura, ha bloccato ieri palazzo Madama, in occasione della giornata contro la violenza sulle donne, subito dopo i risultati elettorali definitivi, e che il Senato avrebbe dovuto approvare in via definitiva.
Salvini ha parlato del consenso come di qualcosa di “assolutamente condivisibile come principio, ma una legge che lascia troppo spazio alla libera interpretazione del singolo è una legge che rischia di intasare i tribunali e alimentare lo scontro invece di ridurre le violenze”, poi si è spinto oltre definendo la legge “Questa sorta di consenso preliminare, informato e attuale” che, “così come è scritto, lascia lo spazio a vendette personali, da parte di donne e uomini, che senza nessun abuso userebbero una norma vaga per vendette personali che intaserebbero i tribunali”.
Schlein ha chiesto a Meloni di rispettare gli impegni presi. Del resto, come scrivevamo commentando i risultati in Veneto, con Salvini che ha doppiato il partito di Giorgia Meloni, era facile immaginare per la presidente del Consiglio qualche gatta da pelare di governo dal giorno successivo alle elezioni in poi. E’ triste avere sempre ragione.
Per la cronaca con la legge in discussione in Senato si afferma che il reato di stupro si configura ogni volta non ci sia un consenso pieno, consapevole e attuale, sia prima che durante il rapporto sessuale. Il cambiamento consisterebbe nel fatto che la persona che denuncia uno stupro non deve provare di non aver prestato il consenso, ma dovrà essere l’uomo a dimostrare che il consenso c’è stato. Inaccettabile per qualsiasi maschio alfa o che almeno si ritenga tale.
(26 novembre 2025)
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