di Giovanna Di Rosa
Siccome l’allarmismo sui dazi è esagerato si rende noto alla presidente del Consiglio che promise miracoli e non ne compì nemmeno uno, che le borse europee hanno bruciato venerdì 4 aprile la bellezza di 819 miliardi, ne aveva bruciati 422 (miliardi) giovedì 3 aprile. In totale fanno 1239 miliardi in fumo in 48 ore. Questo perché l’allarmismo sui dazi è esagerato e non sono “la catastrofe che alcuni raccontano”.
Servono alcuni altri dati, anche questi presi da un pezzo dell’ANSA che non è diventata di colpo l’agenzia di stampa ufficiale degli antimeloniani: Milano ha chiuso in calo del 6,53%; Londra (-4,95%), Parigi (-4,26%), Francoforte (-4,95%) e Madrid (-5,8%). Non succedeva una cosa simile dallo scoppio della pandemia di Covid di cinque anni fa (si può ancora dire epidemia di Covid o anche questa non è stata “la catastrofe che alcuni raccontano”? Per chiedere, mica per polemizzare.
Ma per la premier l’allarmismo per i dazi è esagerato e punta sul ruolo di mediazione con gli Usa, nonostante sia chiarissimo, ad oggi, che di mediazione la compagine QAnon al potere alla Casa Bianca non ne vuole sapere. E lo ha ribadito in più occasioni. Nel frattempo si muovono le imprese che Meloni dovrebbe incontrare martedì (chissà quante migliaia di miliardi si bruceranno da qui a martedi?); le imprese non sono tranquille. Confindustria lo è ancor meno e con i Sindaci di uno dei comparti produttivi più importanti d’Italia, il Distretto Ceramico emiliano, che lanciano un allarme che andrebbe ascoltato. Ad avere idea di cosa fare.
Nel frattempo è un florilegio di soluzioni geniali: Tajani parla di un ruolo di Poste italiane non bene identificato vagheggiando (e forse vaneggiando) di un ruolo dell’India che non si capisce quale potrebbe essere e – consentirete – toccherebbe almeno sapere il parere dell’India che non è, fino a prova contraria, il giardino privato di casa Tajani.
Naturalmente gli tocca non risparmiare una stoccata a Meloni, che non si incazzino i berluscones, e lancia a Meloni un debolissimo “Dia un segnale politico a Trump”, come se dare un segnale non fosse un’azione che necessita un’idea di base. Ma quando non sai cosa fare, non hai un piano economico, vivi sui sondaggi, e hai un alleato che ti toglie la terra da sotto i piedi, puoi solo andare in giro per i telegiornali amici a raccontare una realtà che non c’è.
Per fortuna viene fuori la soluzione leghista, la solita soluzione leghista, con Giorgetti (il ministro plenipotenziario dell’economia italiana, mica il primo che passa) per il quale bisogna “sollevare il patto di stabilità UE”.
(5 aprile 2025)
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