di Effegi
Ciò che sta accadendo non è solo una guerra ai numeri, ma una vera e propria manipolazione della realtà, dove la scomparsa dei dati equivale a ignorare il problema. Senza i numeri, senza le prove, la crisi climatica sembra svanire. E mentre la comunità scientifica lancia allarmi, l’amministrazione Trump prosegue nella sua operazione di “cancellazione”, convinta che un mondo in cui i dati climatici non esistono sia un mondo in cui il cambiamento climatico non esiste.
Negare l’esistenza di un problema è una delle strategie più efficaci per chi vuole evitare di affrontarlo. In questo caso, Donald Trump sembra aver fatto sua questa logica in relazione alla crisi climatica, una minaccia che ha sempre rifiutato di riconoscere, se non addirittura ridicolizzato. Non accontentandosi di mettere in discussione la scienza, ora il presidente degli Stati Uniti sta cercando di eliminare ogni traccia documentata di quella che considera una “falsa emergenza”. Il piano è chiaro: cancellare ogni riferimento al cambiamento climatico dai siti ufficiali, rimuovere i dati sulle emissioni di CO₂ e, se possibile, oscurare l’intero dibattito pubblico.
A guidare questa operazione è, insieme a Trump, il Dipartimento per l’efficienza governativa, sotto la supervisione di Elon Musk, il cui incarico è quello di eliminare le spese “inutili” – comprese quelle destinate alla ricerca e al monitoraggio dei cambiamenti climatici. Le mosse dell’amministrazione sono sempre più decise. Un primo segnale è arrivato un mese fa, quando senza preavviso alcuni portali della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) sono stati disattivati, un passo che ha suscitato preoccupazioni tra gli esperti di tutto il mondo. La rimozione di questi dati non è stata casuale, ma parte di un piano più ampio che ha l’obiettivo di eliminare ogni evidenza tangibile del riscaldamento globale.
La strategia è diventata ancora più esplicita con la proposta di smantellare l’osservatorio di Mauna Loa, uno degli istituti scientifici più importanti per il monitoraggio delle concentrazioni di anidride carbonica nell’atmosfera. Situato sulle pendici di un vulcano delle Hawaii, Mauna Loa ha offerto per decenni i dati cruciali sulla velocità con cui le emissioni di CO₂ stanno cambiando il clima del nostro pianeta. Ma sotto la nuova amministrazione, questi dati vengono considerati inutili, forse troppo scomodi.
(22 marzo 2025)
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