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“Giustappunto!” di Vittorio Lussana: Un Paese malato per cagion sua

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di Vittorio Lussana #Giustappunto twitter@gaiaitaliacomlo #Politica

 

Dopo l’ennesima ‘bocciatura’ della nostra manovra finanziaria e l’annuncio del probabile avvio di una procedura d’infrazione per debito eccessivo, credo sia inutile tornare a far commenti sull’insipienza e il sonnambulismo politico del Governo ‘penta-leghista’. Questo concetto di sonnambulismo, tra l’altro, proviene proprio dal ‘conio’ dialettico del sottoscritto. Tuttavia, lo cedo volentieri alla causa di chi sta cercando di ricondurre alla realtà il popolo italiano: casomai servisse, fatene buon uso. Anche perché si tratta della miglior definizione che mi potesse venire in mente per riuscire a diagnosticare, in qualche modo, la linea ideologica del Movimento 5 Stelle. Una vera e propria ‘sciagura’ abbattutasi sulla sinistra italiana, poiché oltre ad averle sottratto voti, ha messo a nudo un ritardo culturale spaventoso. Poco conta che, spesso, si tratti di giovani laureati. Al contrario, bisognerebbe cominciare a preoccuparsi del giorno in cui verremo a chieder conto di chi l’abbia laureata, questa gente qui. Ma a prescindere dai ‘panni sporchi’, quelli da lavare ‘in famiglia’, il ‘generalismo ideologico’ del Movimento 5 stelle ha fornito la prova del perché, qui da noi, sia impossibile impostare una politica di sviluppo economico-culturale di lunga lena. Un Paese come il nostro, stracarico di Storia e di beni culturali, turistici, artistici e ambientali, rimane impossibilitato a sfruttare il suo immenso patrimonio a causa del dominio di una subcultura di massa che considera tutto ciò che è ‘alto’, complesso o semplicemente storico come un qualcosa di noioso, difficile e pesante. La cultura non può essere mera rappresentazione, né intrattenimento divulgativo, poiché ciò rappresenterebbe un gigantesco processo d’inculturazione che renderebbe il nostro Paese un luogo ‘grigio’ e impuro. Un processo di ‘rattrappimento’ che si può già individuare dagli andamenti di numerose carriere artistiche: un professionista eccezionale come Peter Gabriel ha ottenuto meritato successo, qui da noi, solamente dopo la pubblicazione del suo quarto album da solista, costringendo tutti quanti a una sorta di ‘rincorsa all’indietro’ per scoprire autentiche ‘gemme’ come ‘Biko’, ‘Solsbury Hill’ e ‘Games without frontier’. Persino il nostro ‘rocker’ nazionale, Vasco Rossi, ha dovuto superare anni difficilissimi prima di affermarsi. Qui da noi, quando qualcuno risulta strutturato, o dotato di qualità artistiche reali, incontra maggiori problemi nell’essere compreso dal grande pubblico. Ecco perché ci ritroviamo regolarmente sommersi da vera e propria “spazzatura musicale”, tanto per citare l’ottimo Franco Battiato. In Italia, ottenere successo non è così difficile: basta produrre una ‘stupidata’ commerciale ed ecco che tutti la comprano. Con tutta la cultura che abbiamo, risultiamo totalmente proni a tutto ciò che appare diretto, o di facile ascolto. Il fenomeno del Movimento 5 stelle, noi crediamo sia destinato alla medesima sorte: allorquando il popolo italiano si accorgerà di aver preso un grosso abbaglio e di aver sostenuto un movimento politico scarsamente dotato di capacità selettive e decisionali, esso si sgonfierà clamorosamente. C’è solo il problema di comprendere a favore di chi avverrà tale ‘svuotamento’. Tuttavia, possiamo già oggi star certi che tale involuzione, senza alcun dubbio, avverrà. Affermiamo ciò, poiché riteniamo che l’attuale Governo abbia già perso un’occasione più unica che rara: quella di dimostrare la pazienza e la lungimiranza politica di attendere il momento giusto per realizzare alcune idee. Siccome l’obiettivo rimane quello, totalmente opportunistico, di presentarsi alle elezioni europee portando in dote la realizzazione parziale e velleitaria di alcuni provvedimenti, esso rischia di andare a vincere una battaglia di scarsa incidenza interna – quella delle consultazioni europee – per lasciare totalmente campo libero alle destre nella ‘guerra’ più importante e definitiva: quella delle future elezioni locali, regionali e politiche. Tutto ciò avviene a causa di una totale mancanza di visione politica complessiva. La quale, già oggi, risulta evidente, benché ancora limitata a uno stadio patologico d’incubazione. I sintomi della malattia ‘pentastellata’ sono, in realtà, già individuabili e in fase di avanzamento. E quando essi esploderanno, la parabola del Movimento 5 stelle declinerà. Per cagion sua.

 





 

(22 novembre 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 


 

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