di Giovanna Di Rosa
Il problema di Gianni Cuperlo è che lui è buono e nessuno lo capisce, noi per primi. Così che anche l’importantissimo articolo da lui pubblicato su l’Unità dove lancia una polpetta avvelenata al Governo sul tema caldo, e umanissimo, delle popolazioni terremotate diventa – per noi che siamo piccolissimi – oggetto di speculazioni sulle sue buone intenzioni. Gianni Cuperlo, che si vanta di essere un uomo di sinistra, lancia dal quotidiano del PD, una proposta che più di sinistra non si può ed unisce il suo furore anticapitalista (quando i soldi non sono i suoi) alla proposta di istituire per il 2017, 2018 e 2019 una tassa di scopo sul patrimonio immobiliare di pregio da inserire come emendamento nella Legge di Stabilità. La proposta in sé non è nulla di straordinario e potrebbe anche essere accolta, ma lanciata in questo modo dalle colonne del giornale fondato da Gramsci e devastato dai suoi eredi, sa tanto di propaganda interna mirata alla minoranza interna guidata da Cuperlo che non riesce nemmeno a prendere tutti i voti di coloro che raccontano di riconoscervisi.
Dove sta nascosta l’acredine mascherata da buonismo di Cuperlo, costruita sulle spalle di quella che lui chiama “povera gente”? Nelle ultime due frasi della coltellata cuperliana travestita da proposta che l’Unità ha pubblicato e che riportiamo di seguito.
(2 novembre 2016)
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