di Giovanna Di Rosa
Stefano Fassina, l’uomo che cambierà la storia di Roma perché prima di lui solo l’Impero, ha annunciato in pompa magna nella mattinata del 23 dicembre la sua candidatura a Sindaco della Capitale con lo squillo di tromboni e trombati ai quali Sel è avvezza ed ai quali Sinistra Italiana si è rapidamente uniformata. Stefano Fassina e la nuova (nuova?) formazione politica nata per metterla in quel posto al PD, con i progetti politici non si scherza, ha reso manifesta la straordinaria competenza del suo candidato Sindaco quando egli stesso non è riuscito a rispondere alle domande di alcuni giornalisti sull’ubicazione di alcuni quartieri romani, rimediando la figura che meritava. Ora bisognerà vedere se i Romani decideranno che loro un Sindaco così preparato invece se lo meritano. Stefano Fassina ha inaugurato a Tor Pignattara una nuova sede elettorale, la sua [sic], ed ha dato fiato ai proclami elettorali, primo tra tutti “battere i 5 Stelle” dai quali lo dividono solo 27 punti percentuali, una bazzeccola. Ad alcune domande di giornalisti che gli chiedevano cosucce su alcuni quartieri romani l’Uomo, la cui umile espressione è riconoscibile nella foto che correda questo articolo, si è un po’ confuso, dando la netta sensazione di non avere idea di dove fossero i quartieri di cui si parlava. Il PD del Municipio V, mosso a compassione, lo ha invitato ad un “confronto vero” sui problemi del complicatissimo territorio romano. L’uomo che ha sostenuto e votato il pareggio di bilancio in costituzione, ha sostenuto il governo Monti ed ha fatto parte del governo Letta, ora si propone come l’Uomo dei Miracoli della sinistra italiana di Sel e della Lista Tsipras (milionate di voti, come è noto). Insomma cerca lavoro. Ma naturalmente la poltrona in parlamento presa coi voti del PD non la molla.
(24 dicembre 2015)
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