di Giancarlo Grassi
Giuseppe Di Vagno, noto come il Matteotti del Sud, fu freddato da sicari fascisti nel 1921, quando militava nel partito Socialista, partito grazie alle cui lotte ora i Movimentisti a 5 Stelle (nella foto un dormiente senatore Crimi) che scrivono cultura con la “q” possono permettersi di diffondere il loro risibile e pericoloso verbo dentro e fuori il parlamento.
Proprio loro, i Geni a 5 Stelle che lavoro niente, studi pochi, ma un Movimento che li accoglie e li catapulta alla Camera dei Deputati sì, quindi ode al Benefattore, hanno proposto di sostituire la parola “socialismo” con la perifrasi “cultura sociale, economica, ambientale”. Ignoranti come capre.
La storia la racconta Repubblica. La Camera sta discutendo in questi giorni di una proposta di legge che istituisca un premio in onore del martire antifascista: i geniali movimentisti pentastelluti fanno arrivare due emendamenti che appunto propongono di sostuire la parola “socialismo” con “cultura sociale, economica, ambientale”. Quando la cultura politica e sociale non vanno più in là delle orribili boutades di Grillo.
I socialisti eletti nelle file del Pd (Marco di Lello nello specifico) vanno su tutte le furie e minacciano di pubblicare la storia “su Facebook, così gli italiani sanno di che pasta siete fatti”, parlano di “modifiche che grdano vendetta” e replicano che solo “degli ignoranti possono disconoscere il livello della Fondazione Di Vagno” e chiedere di cancellarne ogni riferimento storico-politico.
Poi i Grillini si arrampicano sugli specchi, non che ci siamo abituati, basti ricordare le performance dibattistiane e, per rendere omaggio al Capo ed alla sua celeberrima battuta su Craxi, si chiedono se i soldi chiesti per la Fondazione (100mila euro) non finiranno invece a un convegno sulla figura dell’ex segretario socialista.
Insomma ignoranti fino in fondo, e non è che chi scrive sia o sia mai stato craxiano.
(23 novembre 2015)
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