25.8 C
Milano
27 C
Roma
Pubblicità
Roma
cielo sereno
27 ° C
28.3 °
25.6 °
46 %
1kmh
0 %
Mar
34 °
Mer
36 °
Gio
37 °
Ven
35 °
Sab
26 °

POLITICA

Pubblicità

ALTRA POLITICA

Pubblicità

ESTERI

Pubblicità
HomeCopertina"Giustappunto!" di Vittorio Lussana: L’Arianna tutta panna che vien dalla campagna

“Giustappunto!” di Vittorio Lussana: L’Arianna tutta panna che vien dalla campagna

Pubblicità
GAIAITALIA.COM NOTIZIE anche su TELEGRAMIscrivetevi al nostro Canale Telegram
GAIAITALIA.COM NOTIZIE su WHATSAPPIscrivetevi al nostro Canale WHATSAPP

Vittorio Lussana 02di Vittorio Lussana   twitter@vittoriolussana

 

 

 

 

 

Bisogna ammettere che con la frase ‘postata’ su Instagram, o come diavolo si chiama, Belèn Rodriguez ha saputo veramente fare il ‘verso’ alla nuova miss Italia: Arianna Sabatini da Montalto di Castro (Vt), quella che vorrebbe vivere nel 1942 e passare le serate a fare la ‘calzetta’ davanti al camino. Da oggi in poi, Belèn può considerarsi ‘perdonata’ per tutte le ‘cavolate’ dette e fatte in passato: la sua ‘battuta’ merita un ‘10’ con lode, poiché ci ha veramente fatto ‘sbellicare’ tutti quanti dalle risate. Infatti, non appena è iniziata a circolare la ‘megastronzata’ che la ‘cestista’ del Santa Marinella ha dichiarato a Claudio Amendola, il ‘sederino d’oro’ delle Pampas ha infatti inciso nella Storia la seguente freddura: “Avrei voluto vivere a Versailles, per mangiare briochès con Maria Antonietta. Tanto poi la guerra la faceva Lady Oscar”. Una battuta ‘magnifica’, che annulla tutte le riserve e perplessità che nutrivamo nei suoi confronti. Evidentemente, se proprio non sei del tutto ‘scema’, a un certo punto della vita arriva per tutti una fase di maggior equilibrio e maturità. Equilibrio e maturità che consentono di ‘inquadrare’ assai meglio ogni cosa, fatto o notizia che sia. Brava Belén, dunque: questa volta l’hai detta proprio ‘giusta’. Se nessuna ragazza della regione Lazio è riuscita a vincere il titolo di miss Italia per ben 15 anni, un motivo doveva pur esserci. Ed eccolo candidamente ‘spiattellato’ da questa ‘cavallona’ di Montalto di Castro, rimasta eviodentemente ‘fulminata’ dalla centrale nucleare con la quale ha dovuto convivere durante l’infanzia: le ragazze ‘laziali’ son quasi tutte molto carine, ma hanno il ‘vuoto pneumatico’ in testa. Proprio non si capisce questi ‘paraocchi’ da dove diavolo provengano: dalle scuole che non funzionano più? Oppure dalla televisione, che rincoglionisce i giovani più degli ‘spinelli’? Durante i nostri ‘gloriosi’ anni ’80 del secolo scorso, ricordo, per esempio, la splendida Lorella Cuccarini, la quale proveniva da una famiglia cattolica della periferia nord di Roma: una ragazza simpatica e spiritosa, che aveva sacrificato l’intera giovinezza alla danza. La Cuccarini, ormai lo possiamo scrivere, era un “frutto periferico”, per dirla con Venditti, scoperto quasi per caso da quel ‘marpione’ di Pippo Baudo, che della propria infanzia vissuta in periferìa aveva saputo far tesoro, traendone i valori migliori: la voglia ossessiva e rabbiosa di affermarsi a tutti i costi, per riuscire a fuggire dalla ‘burinaggine’ del romanesco ‘sbiascicato’, dalla volgarità di una vita esattamente uguale a quella di tante altre ragazze, costrette a rimpiangere quel che avrebbe potuto essere e che, invece, non è stato. Era veramente splendida, Lorella. E lo era al punto tale da riuscire a farsi amare da tutti quanti, forse per sempre. I valori e gli insegnamenti della ‘borgata’ o del villaggio agricolo di provincia, oggi non esistono più: sono stati letteralmente annullati da un cattolicesimo ‘familista’ sempre più nostalgico e superficiale, che invece di guardare avanti, vive con lo sguardo rivolto all’indietro. Ecco perfettamente spiegato per quale motivo ‘salta fuori’ questa ‘lungagnona’ del viterbese, che rimpiange i tempi in cui i suoi compaesani si coricavano con le capre. Siamo di fronte a un tradizionalismo talmente retrogrado da esser capace di negare la gigantesca ‘montagna’ di sacrifici che almeno tre generazioni di italiani hanno dovuto fare per riuscire a conquistarsi qualcosa: un conto in banca e un ‘tetto’ sulla testa da difendere con le unghie e con i denti. Ad Arianna Sabatini hanno fatto credere che l’italietta ‘mussoliniana’ del 1942 fosse integra e sana. Ma non le hanno detto quanto quel regime mantenesse il popolo totalmente ‘fuori’ dalla Storia, succube di qualsiasi cosa: ti mandavano in Abissinia e buonanotte; finivi in Russia a camminare nella neve coi geloni ai piedi e vaffanculo! Quale diavolo di ‘cretinate fascistoidi’ stiamo insegnando ai nostri figli? Che la vita di un tempo era migliore, poiché basata su valori più sinceri e genuini? Ma questa è soltanto una mezza verità: cosa ci vuole a capirlo? Gli italiani del 1942 non avevano un ‘cazzo’, oltre alle loro ‘toppe nel culo’. Finiamola di mandare i nostri figli in televisione a dire ‘fesserìe demagogiche’, che vorrebbero negare quanto di buono il popolo italiano ha saputo fare in 60 anni di durissimo lavoro. E così, adesso, abbiamo come ‘reginetta’ d’Italia l’Arianna ‘tutta panna’ che vien dalla campagna e che vorrebbe tornare nel 1942: e allora tornaci, stronza! Così, forse, lo capisci cosa significa sputar sangue ogni giorno in mezzo ai campi, per riuscire a sopravvivere mangiando pane e cipolla.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

(24 settembre 2015)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

©gaiaitalia.com 2015 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)

Torino
cielo coperto
18.7 ° C
20.5 °
17.2 °
76 %
3.9kmh
87 %
Mar
28 °
Mer
27 °
Gio
29 °
Ven
28 °
Sab
25 °
Pubblicità

LEGGI ANCHE