di Filomena Filippetti
Il via al Giro d’Italia edizione 98 avvenuta sabato scorso 9 maggio ha dato la stura, come ogni anno, al ringalluzzimento fisico di ultracinquantenne, spesso ultrasessantenni, che con le loro brave tutine e caschi di protezione e biciclette costosissime, sentendosi il Gino Bartali della situazione, invadono strade comunali, provinciali, statali, strade dedicate al passeggìo domenicale di famigliole e alle tranquille ciclopedalate di chi, come me, preferisce la tranquillità ed il sapere dove si sta ai deliri sportivi di maschi alfa sfiatati che recuperano l’adolescenza perduta a discapito dei civili cittadini come me, che hanno quasi buttato a terra durante una delle loro scorribande ciclistice forse ispirate dalla nobile corsa a tappe giunta all’edizione numero 98.
Rinoceronti sfiatati, semi-impotenti con la pressione arteriosa a 200 che ti investono, non si curano di te e proseguono il loro cammino. Così va il mondo.
(11 maggio 2015)
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