Bisogna pur riguadagnare visibilità, avranno pensato quelli del Nuovo Centro Destra, così quale occasione più ghiotta dei dieci punti Unar sul “comunicare senza pregiudizi”, quando si parla di persone LGTB.
All’ex invisibile Ministro della Famiglia Giovanardi non dev’essere parso vero, finalmente la sua fervida [sic] immaginazione può di nuovo insinuarsi nelle camere da letto altrui. In un’ ANSA lanciata nel tardo pomeriggio il Gruppo NCD del Senato ha quindi fatto sapere che ha presentato una interpellanza con primi firmatari Carlo Giovanardi, il presidente del gruppo Maurizio Sacconi, i vice presidenti Francesca Chiavaroli e Laura Bianconi ed hanno chiesto al presidente del Consiglio di rimuovere dal sito della Presidenza i documenti dell’UNAR di cui sopra.
Si tratta di linee guida, consigli, non comandamenti, sulla “strategia nazionale per la prevenzione ed il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e l’identita’ di genere (2013-2015)” con dieci consigli dedicati ai giornalisti, proprio quelli che non sanno distinguere tra “coming out” ed “outing”, o quelli che continuano a definire le persone LGTB “omosex” come succedeva negli anni ’70 e che tanto spazio hanno dato agli ora appartenenti al Nuovo Centro Destra prima del divorzio da Forza Italia nel post Pdl.
In qualche modo la visibilità dovevano pur riguadagnarsela, e cosa meglio della pelle di gay & lesbiche?
Per il Nuovo Centro Destra, il documento è “senza precedenti se non nel tempo delle veline del Min. Cul. Pop. di epoca fascista”, periodo storico che l’uomo più allegro del Parlamento, tal Sen. Carlo Giovanardi firmatario del documento, deve conoscere bene e che gli permette un attacco senza precedenti all’UNAR quando scrive: “Gli interpellanti ricordano che l’UNAR (Ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali) ha per legge il compito di garantire la parità di trattamento tra le persone indipendentemente dalla razza e dall’origine etnica e dovrebbe operare in piena autonomia di giudizio e in condizione di imparzialità, mentre, senza che nessuna norma di legge lo preveda, l’ UNAR ha allargato la sua competenza anche alle persone LGBT (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e transgender), avvalendosi di un gruppo nazionale di lavoro nominato con decreto direttoriale del 20 novembre 2012, costituito da 29 associazioni, tutte riferibili al mondo LGBT”.
Giovanardi è furioso e parla di anoamalie, che vent’anni con Berlusconi qualcosa sull’argomento devono pur avergli insegnato, scrivendo che sulla “base di queste macroscopiche anomalie gli interpellanti chiedono al Presidente del Consiglio di conoscere a quale titolo l’UNAR si interessi delle tematiche dei LGBT che certamente non rientrano nel novero di coloro che possono essere discriminati per ragioni di razza o di origine etnica, quale credibilità il Governo attribuisca a documenti che lungi dall’essere imparziali sono frutto di pregiudizi di parte ed infine di chiarire che questi documenti non rappresentino l’orientamento del Governo e pertanto se intenda rimuoverli dal sito della Presidenza del Consiglio”.
Un punto percentuale in più nelle intenzioni di voto è garantito, ora la piantino di gridare scemenze e pensino a quello che il paese reale dice e pensa.
E chiudano la porta delle camere da letto.
C’è uno spiffero…
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