dal nostro inviato Massimo Capo
Una pausa pomeridiana è quella che ci ha offerto Ralf Koenig che in una sala accanto al cinema Massimo, dove si tengono le proiezioni del Festival, ha raccontato se stesso ed il suo mondo-fumetto.
Ralf Koenig nasce a Westonnen nel 1960, fumettista e scrittore ed è uno dei più celebri autori di fumetti a tematica gay. Oggi vive a Colonia. Dopo aver frequentato l’accademia di belle arti a Dussendorf ,nel 1979 pubblica il suo primo fumetto intitolato “Schwul-comix”( fumetti gay ) che viene pubblicato a Berlino. Tra i vari titoli pubblicati citiamo “Il Condom Assassino”, “Palle di Toro” e le serie di Roy & Al. Nelle sue storie,che descrivono la vita quotidiana dei gay si parla esplicitamente di sesso, spesso con descrizione esplicite oppure sesso godereccio ma con la paura di contrarre l’hiv.
Dai suoi fumetti sono state tratte quattro sceneggiature che sono diventate poi film, tra questi uno intitolato “Tutti lo Vogliono”. Koenig però non ha mai sentito questi lavori come particolarmente vicini e preferisce non parlarne.
L’atmosfera in sala è rilassata e lui, anche se in queste occasioni si dichiara piuttosto timido ed introverso, inizia a rispondere alle domande che gli vengono rivolte dai partecipanti, inutile dirlo tutti appassionati dei sui fumetti, che gli riconosco un ruolo nell’emancipazione dei gay, tanto che lui conferma che spesso riceve ringraziamenti proprio dai giovani, che attraverso i suoi fumetti hanno trovato il coraggio di fare coming out o di affrontare un determinato argomento, semplicemente ridendoci su. Infatti anche se i lavori di Koenig non si occupano di politica il solo fatto che siano così conosciuti, anche da un pubblico eterosessuale, contribuisce a far considerare l’omosessualità come un fenomeno normale influenzando così anche il mutamento sociale.
Da qualche tempo a questa parte Koenig porta in giro la sua personale lettura dei suoi fumetti che consiste nel proiettare i propri disegni e recitarne lo scritto dando di volta in volta una voce diversa ad ogni personaggio. Il progetto potrebbe essere interessante anche in italiano, che però purtroppo Koenig non parla. Mentre i suoi libri sono stati tradotti in numerose lingue.
Da questo progetto, che ha tutte le caratteristiche in regola per essere un cartone animato vero e proprio, molti hanno chiesto come mai non ci sia mai stata l’idea di crearne uno. In realtà spiega, i produttori lo considerano un fumettista che tratta solamente l’argomento gay quindi i produttori temono che creare un cartone animato dai suoi fumetti significherebbe avere un pubblico troppo ristretto.
Alla fine della chiacchierata Koenig si è prestato ad autografare le copie dei suoi libri. Autografare sembra riduttivo dato che ha realizzato per ognuno di noi una piccola vignetta con nome ed autografo, che terremo come un prezioso dono.
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