E’ imbarazzante vedere il livore, il livello di odio, e la mancanza di conoscenza, la superficialità con cui si esprimono giudizi che contano meno di una flatulenza su un mezzo virtuale che conta ancora pochi anni di vita, su una cosa importante come il Governo di un paese.
L’Italiano, che cerca il Messia in ogni dove e gli si scaglia contro quando non ottempera alla realizzazione del sogno che si è sognato. Un atteggiamento che francamente lascia sconcertati. La stampa seria, quella che passa da un candidato all’altro, che dice tutto e il contrario di tutto, e poi cambia idea ancora una volta, è oggi schierata con Renzi e contro Bersani dimenticando tutto ciò che di male è stato detto sul bambino terribile (mi scuserà Cocteau) della sinistra italiana.
Sulla rete sociale che fa sentire tutti onnipotenti i commenti sono di questo tenore “…moriremo soffocati in una selva di metafore….Ma se si fosse ritirato al momento giusto non ci sarebbe stata questa disfatta…”, disfatta? Quale? Bersani ha vinto le elezioni.
Se poi si vuole parlare di sistema elettorale allora il tenore della discussione potrebbe cambiare, ma da chi scrive “…riabilitiamo Schettino” con un certo senso dell’diozia più che dello humour si può davvero cavare poco.
Chi si esprime con battute si chi ammazzare e chi riabilitare, su chi è patetico e chi no, è lo stesso tipo di elettore che ha dato Berlusconi per morto dopo averlo magari votato per tre legislature magari, senza sapere con chi aveva a che fare, errore commesso anche da buona parte del PD, che dovrebbe sapere che non si deve mai sottovalutare il Genio del Male (che potrebbe preparare altri colpi di coda).
Tutto il resto, i commenti su Facebook, le battutine ironiche su Twitter, sono tutto un giochino da lavandaie frustrate che non serve a niente, solo a incattivirsi. E di Italiani incattiviti non abbiamo proprio bisogno.
Di buone lavandaie sì, e più che una constatazione è un consiglio.
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