Certo, arrivare a Roma dalla Liguria è sempre l’occasione per un viaggio indimenticabile. Il treno impiega poco più di cinque ore, che non sono poche a dispetto delle poche fermate, ma in
compenso, la maggioranza del viaggio si svolge sul mare, e con una varietà di paesaggi emozionanti, uno più dell’altro. Quest’anno l’occasione, essendo a Genova per qualche giorno, mi è stata data – dopo la brevissima gita per la mostra di Lorenzo Lotto, di cui ho scritto alcuni mesi orsono – dall’EUROPRIDE dell’11 Giugno cui non volevo mancare. Per la prima volta sono stato ospite di un amico di vecchia data, ad Ostia, in una bella casa con terrazza, di fronte al mare. Sabato, dunque, prima dell’appuntamento “politico” del pomeriggio, siamo riusciti a concretizzare un mio sogno inseguito da anni: una visita agli scavi della città romana accompagnato dal mio ospite ch’è un esperto. Certo, solo uno sguardo parziale ed a volo d’uccello, come dire, ma è un inizio importante interrotto dai tempi da rispettare per l’impegno pomeridiano, ed anche un minimo di energie da economizzare in vista di quelle che poi sono state circa quattro ore di corteo. Già man mano che le fermate della ferrovia che dal litorale porta a Roma, mi avvicinavano al capolinea, salivano ragazzi e ragazze festosi, euforici, colorati e simpatici. Passati poi alla metropolitana, allora eravamo come sardine in scatola, ma senz’olio! Per fortuna il tragitto è breve e mi sono ritrovato in mezzo ad una folla costellata di bandiere arcobaleno, striscioni, fra camion giganteschi delle varie organizzazioni che riempivano Piazza della Repubblica, e buona parte di Piazza dei Cinquecento. L’autocarro più imponente era ovviamente quello degli orsi, per farcene stare il più possibile. Subito dietro la delegazione degli ORSI ITALIANI con la maglietta dell’anno, creata per l’occasione. Il clima era ideale, fresco e soleggiato, un sacco di gente ed uno sgomitare continuo, al limite del pigia-pigia. Sono anni che lo dico, quello romano è il Pride che amo maggiormente, perché tutta la città partecipa. I romani amano le feste…da sempre! E non si lasciano sfuggire un’occasione così gioiosa! Fra le cose che mi hanno colpito: una simpaticissima Drag Queen, bionda, con acconciatura elaborata, zatteroni vertiginosi, gonna come una giostra tradizionale in miniatura, e ruota stile Prater come tiara: una meraviglia!. Una bellissima ragazza call’incarnato lunare, filiforme, molto alta, dai lunghissimi capelli neri lisci, ed un abito nero lungo, forse in raso, e tulle nude look: elegantissima. Un viado scultoreo in oro e borchie…ho notato anche uno sparuto gruppetto di GAYLIB…almeno c’erano anche loro!
L’indomani ho fatto vacanza ed ho passato otto ore di sole e di mare al “Settimo Cielo” , si, il mare è indubbiamente il filo conduttore di questa vacanza, in effetti. Molta gente, mai troppa, un’atmosfera, come sempre, cordiale, ed il simpaticissimo ” suk semovente” degli ambulanti. Il giorno successivo, lunedi, mi sono dedicato alla cultura, infatti sapevo che avrei ancora potuto vedere, al Museo del Vittoriano, la bella mostra dedicata a: “Tamara de Lempicka, la regina del moderno” ( rimarrà aperta sino al 10 Luglio). Direi che può essere considerata un ideale completamento della già bella esposizione milanese del 2006 a Palazzo Reale. Ammirevole ed agile la contestualizzazione stilistica; un apporto iconografico sintetico ed esauriente. Sono esposti anche alcuni bei disegni, e studi preparatori. Cito di seguito un gruppo di opere che mi ha particolarmente colpito: NEW YORK del 1929, collezione privata, N:Y:, fra Sironi e Carrà, ma molto nel suo stile. DONNA IN ABITO NERO, 1923, collezione privata. LA BELLE RAFAELA, 1927, coll. Sir Tim Rice. Scultorea a michelangiolesca, dal movimento potentemente sensuale. MADRE SUPERIORA, 1935, Nantes, Musée des Beaux Arts… mi ha ricordato una eco di Antonello.. AUTORITRATTO, 1936 c.a, matita su carta, 300 x235 mm U.S.A. collezione Richard ed Anna Paddy. RITRATTO DI IRA P. (La sua tristezza ) 1923 Grande amica di una vita. Opera amatissima dalla pittrice, ritrovata per l’occasione, dopo ottant’anni che la si considerava perduta. Da ultimo FRUTTA IN UNA COPPA, 1949, olio su cartone, ancora da Nantes. Poco lontano, in via IV Novembre, consiglio caldamente una visita alle DOMUS ROMANE DI PALAZZO VALENTINI ( si tratta di un percorso guidato della durata di 90′). Un restauro conservativo ed esplorativo in progress, aperto al pubblico nel 2010, ed iniziato nel 2005, che ha portato, grazie ai ” rifiuti antichi “ di un pozzetto, al ritrovamento di due domus patrizie di età imperiale, sotto le fondazioni del palazzo rinascimentale, sede della Provincia. Successivamente, nel ridotto del Teatro Costanzi (Teatro dell’Opera), la presentazione di un documentario celebrativo dedicato al soprano Ghena Dimitrova, prematuramente scomparsa nel 2005. La registà è Magdalena Monolova, musicologa e presidente Museo Bulgaro della Cultura. La versione presentata, per la medesima ammissione dell’autrice, risultava un po’ troppo estesa, esistendone una dal montaggio maggiormente sintetico. Al di là di questo, il lavoro risulta poco equilibrato sul versante sentimentale, e non ha buone proporzioni fra i temi esposti: la carriera, l’insegnamento, le qualità umane. Ma,ciò che è peggio è stato il modo di presentarlo. Con una cattiva proiezione che comprometteva la definizione delle immagini, ed un pessimo sonoro “sabbioso”.
La mia ultima giornata è stata nuovamente a Capocotta, dove non ero ancora mai stato di giorno feriale, e che in una bella giornata di sole , con poca gente, era piacevolissima, a parte la solita sporcizia che “arreda” le dune ed i poveri cespugli fioriti; ma io me ne sto in spiaggia visto che si può praticare il naturismo senza problemi. Ciò che mi ha particolarmente colpito è il numero di persone che “lavorano ” su questa spiaggia tranquilla. Come un orso africano che si portava in giro venti aquiloni legati l’uno all’altro, che garrivano nell’azzurro. Qui nessuno caccia i ragazzi che passano la giornata camminando sotto il sole ( e siamo ancora a Giugno!) tentando di vendere le loro mercanzie anche carine; così come le minute donnine cinesi che cercano di raccogliere qualche spicciolo proponendo gentilmente i loro massaggi. Qui nessuno li manda via o sbuffa quando intasano gli autobus già gremiti, con i loro borsoni -pieni di speranza, al mattino, sfatti, la sera-. Non così altrove…certo, forse, ora il vento sembra un po’ cambiato, ma decenni di traviamento sono difficile da superare…c’è moltissimo lavoro di sensibilizzazione da fare!
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