di Samuele Vegna
La libera espressione ha infiniti confini, non ha frontiere, non più oramai, ed è semplice essere ingannatə.
Succede a chiunque, pure a me a volte, e quindi, indago, per scovare la notizia vera e distinguerla dalla falsità che ogni giorno viene iniettata nel sistema dell’informazione, oramai decadente, marcente e purulento, un cesto di mele marce con poche mele che si salvano in maniera indipendente.
Vi metto al corrente di quel he è avvenuto a Roma il 25 settembre, un evento giunto alla seconda edizione chiamato “Distortə”, al quale ho presenziato e che mi ha anche fornito delle novità sulle quale lavorare: Rosario Coco, tramite l’associazione Gaynet e altri contributi, è riuscito a illustrare tramite dei sondaggi di Ipsos quanto la falsa informazione abbia portato i popoli di vari Paesi e di differenti e opposti schieramenti politici, ad esempio in tre anni è aumentato l’odio verso i diritti per le persone transgender, per l’educazione sessuale nelle scuole, per il matrimonio arcobaleno, e per atlete e atleti trans (ricordiamoci il “caso” Khelif ).
Quel che emerge sono anche, per esempio, i condizionamenti che avvengono tramite bot, o troll che si voglia dire, spesso provenienti da agenzie russe, che polarizzano entrambi gli schieramenti, sia i pro che i contro, e così, anziché creare un compromesso tra idee e valori differenti su un terreno democratico, ci si ritrova disorientatə su un terreno minato, da chi lucra sulle credenze inflitte subdolamente agli utenti e alle utenti del web, che non dialogano più ma non fanno altro che litigare, aumentare il conflitto e demolirsi a vicenda, in guerre virtuali che vengono spesso vinte dall’estrema destra.
La manipolazione attraverso i social e l’intelligenza artificiale è da regolamentare ancora di più, anche perchè c’è da dire, e qui intervengo io, che l’AI ACT, ideato nel 2021 dal parlamento europeo non è poi più così utile, visto che l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più importante e molto più avanzata di quanto previsto, e ha permesso, e permette tuttora, che ci sia chi crede che Imane Khelif sia un uomo.
È gravissimo tra l’altro quanto l’intelligenza artificiale sostituisca spesso le nostre ricerche e le nostre menti, perché oramai sembra darci tutte quante le risposte: certo, non siamo in Matrix, ma dove andremo a finire e quanto diventeremo cerebrolesə e disinformatə, e manipolabilə, se ci affidiamo ad essa per compiti scolastici, notizie, testi universitari, e via discorrendo?
Ci dobbiamo accorgere che a volte, è molto meglio spegnere il cellulare e ragionare sui temi con persone reali, dibattendo, dialogando, ripristinando quegli anticorpi della democrazia che i social manipolati hanno distrutto e che stanno portando il mondo verso una deriva totalitaria, che (ma vale per me), mi fa venir voglia di ritirarmi in una piccola isola norvegese senza cellulari o orologio.
(30 settembre 2025)
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