
di Giovanna Di Rosa #ILVA twitter@gaiaitaliacom #pentaleghismo
Un’ANSA del 26 giugno alle 22.18 avvisa il ministro del lavoro che non accetta ricatti [sic] che l’ILVA potrebbe chiudere il prossimo 6 settembre. Quindicimila posti di lavoro rischiano di andare a puttane. Per dirla proprio come va detta.
Non si è svegliato male alche redattore, no. L’avviso, il diktat, l’ultimatum, arriva direttamente dall’Ad i ArcelorMittal Europa, Geert Van Poelvoorde, che lo dice come ritiene di doverlo dire: “O si trova una soluzione e permangono le tutele legali per l’attuazione del piano ambientale per l’ex Ilva di Taranto o chiuderà il 6 settembre”. Luigi Di Maio, il ministro che è tutto un ego, avrebbe replicato con indignazione: “Io non accetto ricatti. Qui la legge è uguale per tutti. Ilva resti aperta, non hanno nulla da temere, le soluzioni si trovano”, lo dice da mesi e mesi e mesi. Ma la soluzione non c’è. E ci sono quindicimila posti di lavoro a rischio, e sull’ILVA salterà il giochino del governo.
Ma Di Maio fa parte di quella specie di Italiani, sempre troppi, che vanno per suonare e finiscono suonati.
L’Ad di ArcelorMittal Europa va oltre
Il Governo continua a dirci di non preoccuparci, che troverà una soluzione, ma finora non c’è niente. Quindi il 6 settembre l’impianto chiuderà. Abbiamo ancora due mesi, spero che il Governo trovi una soluzione, siamo aperti a discutere (…) Noi ci fidiamo delle dichiarazioni del Governo, stiamo andando avanti con il piano, non rallentiamo e aspettiamo che il Governo trovi una soluzione perché non c’è motivo per cui ci mandino via. Ma apparentemente non vedono questo problema grave come lo vediamo noi (…) L’entrata in vigore del Decreto Crescita non consentirebbe ad alcuna società di gestire l’impianto oltre il 6 settembre, una data che è stata fissata dal Governo, a meno che non sia garantita la necessaria tutela ambientale”.
Intanto all’ILVA parte la cassa integrazione dal 1 luglio prossimo – dove andrà in ferie Di Maio? – nella quale saranno coinvolti 1395 dipendenti per 13 settimane. I sindacati protestano. Di Maio incontrerà l’azienda il 4 luglio. Quando mancheranno due mesi al 6 settembre.
(27 giugno 2019)
©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata
Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)