di Giovanna Di Rosa
Anna Paola Concia, già parlamentare Pd, ora in Germania dopo il suo matrimonio con la donna che ama, dall’estero acuta ed attenta osservatrice del suo paese d’origine, ha accettato di rispondere ad alcune domande relative alla brutta faccenda delle dichiarazioni lesbofobe del presidente della Lega Nazionale Dilettanti di Calcio, verbalizzate, ma che egli continua a negare.
Mentre aspettavamo le risposte di Anna Paola Concia, che pubblichiamo di seguito, Radio24 in uno dei suoi notiziari informava che l’ex calciatrice Sonia Pessotto, ora lontana dall’attività agonistica, confermava di avere ascoltato lei stessa le dichiarazioni di Felice Belloli, essendo stata presente alla riunione verbalizzata (verbale che pubblichiamo qui).
Abbiamo rivolto ad Anna Paola Concia alcune domande che purtroppo, rispetto a quando svolgeva la sua attività di parlamentare, sono cambiate poco, essendo poco, o nulla, cambiato nel Paese. La sua sensibilità di donna che ora vive all’estero, le permettono di cogliere alcuni aspetti della cultura italica che troppo spesso sfuggono all’analisi dei più. Ecco l’intervista:
Il pregiudizio lesbofobo del maschio alfa colpisce ancora: come possono giustificarsi affermazioni come “Basta dare soldi a quattro lesbiche…”?
Non esageriamo con la definizione di “maschi alfa”. Banalmente è un troglodita chi dice queste cose (e le pensa). Si giustificano col fatto che nel calcio da sempre c’è questo clima, contro le donne e contro l’omosessualità. Una mentalità diffusa a tutti i livelli. Una autorizzazione al sessismo e alla omofobia, si giustificano così.
Da cosa sono mosse queste bestialità verbali?
Da una cultura becera, ma quel becerume non impedisce (anzi) a molte persone di avere posti di potere nel mondo dello sport.
Il governo non dovrebbe intervenire immediatamente?
Lo sport è autonomo. Si dovrebbe muovere il CONI, il presidente della FIGC, amico di Belloli, ce lo ha messo lui! Ma sono sicura che il Governo si farà sentire.
Da ex-sportiva ed appassionata di sport e donna lesbica, come si sente di fronte a certe affermazioni?
Sono cose che conosco benissimo, le ho vissute, subite, combattute. Oggi vivo nel paese dove ieri, mentre uscivano sui siti le affermazioni del Presidente Belloli sulle “4 lesbiche” alla finale della Champions League femminile a Berlino presenziavano la Cancelliera Angela Merkel, la sindaca di Parigi Hidalgo e Platinì. Vivo in un paese normale, noi non lo siamo. Quindi mi sento meglio, ma sono addolorata per il mio paese.
Quali azioni mettere in campo affinché nessun dirigente, uomo o donna, si permetta più affermazioni di tale gravità?
Le cose da fare sono moltissime, dentro e fuori il mondo dello sport. Ci vuole un progetto capillare. Di progetti c’è ne sono moltissimi. Siamo in tanti ad averci lavorato. Come si diceva una volta “ci vuole la volontà politica” dentro e fuori il mondo dello sport. Della povertà civile del nostro paese bisognerà prima o poi occuparsene. È strettamente legata a quella economica.
(15 maggio 2015)
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