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Torino GLBT Film Festival, vince l’olandese “A Boven is het stil” di Nanouk Leopold

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ToGay-21 Boven is het stildal nostro inviato Massimo Capo

Si è chiusa con grande successo e un forte incremento di pubblico la 28ª edizione del Torino GLBT Film Festival, diretto da Giovanni Minerba.

A Boven is het stil (Paesi Bassi/Germania, 2013), un’intensa storia di solitudine e quotidianità diretta con stile rigoroso della regista olandese Nanouk Leopold, ha vinto il Premio “Ottavio Mai”, assegnato dalla giuria del Concorso lungometraggi, e composta da Federico Boni, Diego Dalla Palma, Travis Fine, Vladimir Luxuria e Lidia Ravera.

Il film già presentato alla Berlinale 2013 e interpretato da Jeroen Willems, scomparso nel dicembre scorso subito dopo la fine delle riprese, è incentrato sul rapporto scostante, fatto di silenzi e rancori mai sopiti tra uno scapolo cinquantenne e suo padre costretto a letto, con cui vive.  La morte del padre apre però una breccia che solo l’amore potrebbe riempire.

ToGay-22 The Love Part of This

Nel Concorso documentari ha invece trionfato The Love Part of This di Lya Guerra; nel  Concorso Cortometraggi ha vinto Bunny di Seth Poulin e Nickolaos Stagias.

La giuria composta dagli studenti del Dams di Torino ha inoltre assegnato il Queer Award, riconoscimento che premia un titolo tra otto selezionati, sparsi tra diverse sezioni, che più si avvicina alle tematiche tipiche del mondo dell’adolescenza al film “Joven & Alocada” di Marialy Rivas.

Di seguito le motivazioni dei giurati:

Concorso lungometraggi: vince Boven is het stil “per i temi intrecciati narrati con un’onestà di arte cinematografica di vigorosa qualità. Per l’elevato livello recitativo degli interpreti, per la crudezza poetica, per la fotografia livida e carnale. Per la capacità più unica che rara di trasformare il silenzio tragico nelle relazioni umane in grande forza comunicativa attraverso lo schermo”.

Menzione speciale a Will You Still Love Me Tomorrow? di Arvin Chen.
Concorso documentari. Vince The Love Part of This: “per la straordinaria capacità di trasformare una storia normale e quotidiana in un viaggio emozionante dentro al quale lo spettatore viene portato per mano fino a sentirsene partecipe. I giurati sono rimasti molto colpiti dall’importanza, dall’attualità e dall’intensità di tutte le storie, i personaggi e i temi
raccontati nei documentari in concorso. Si è soffermata quindi sulla capacità di trasformare questi temi in racconti cinematografici”.

Menzione speciale a Born this Way di Shaun Kadlec e Deb Tullmann.

Concorso cortometraggi: vince Bunny “per aver raccontato quel che succede quando la gioventù lascia il campo alla vecchiaia e alla malattia, presentate entrambe con ruvida onestà e senza fare sconti. Bunny porta in una realtà possibile che tutti speriamo di vivere, in cui l’amore è solidale, presente e assoluto e che, per questi motivi, ci spaventa meno. È poi un segnale importantissimo di come il cinema omosessuale non abbia paura di affrontare anche il tabù della vecchiaia, mostrandosi sempre più sensibile e maturo nei confronti di tutte le sfaccettature della vita”.

ToGay-23 The Mens RoomMenzione speciale a The Men’s Room di Jane Pickett “per come ha saputo esplorare una storia controversa e ambigua raccontandola con rara eleganza tecnica. Il bisogno, la paura, la ricerca di comprensione e la solitudine del protagonista vengono rappresentati con un’architettura filmica che scava nel profondo delle emozioni, tenendo lo spettatore col fiato sospeso fino all’ultima sequenza”.

Queer Award: vince Joven & Alocada “in cui lo sguardo sfrontato della protagonista trova spazio tra le pagine virtuali di un blog dove uno stile narrativo irriverente e dissacrante diventa strumento di una ribellione, anche autobiografica, alle costrizioni della vita quotidiana. La scelta di genere rimane sospesa, ma viene esplorata con passione e la sessualità viene vissuta in modo spontaneo, fisiologico e, soprattutto, libero”.

 

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