di Samuele Vegna
Libero io non lo sarò mai, se non voglio esserlo.
Libera, non la sarai mai, se non vuoi esserla.
Liberə non lə sarete mai, se non vorrete esserlo.
E se non applicheremo mai la nostra volontà con spontanee azioni e manifestazioni concrete e appoggi seri nel presente, nell’attimo, nell’istante, sarà troppo tardi.
Le nostre libertà, i nostri diritti, la nostra democrazia, il nostro respiro, sembrano cose ovvie, perché ci siamo natə dentro, cresciuti all’interno. Ma non lo era per mio padre che si chiama Paolo: negli anni ’70, Milano, e le grandi città italiane, erano luogo di conflitto, neanche così democratico: fascisti e comunisti si picchiavano, e si ammazzavano per le strade, ed erano organizzati nel conflitto, nelle idee e nell’estremismo, ma al governo, alla fine, arrivava il compromesso e mai la sollevazione popolare. Ogni democrazia ha le sue vittime, i suoi attentati, i suoi golpe, i suoi scandali.
Le vittime però non dovrebbero mai essere le persone, non dovrebbe mai pagare il popolo, e il popolo dovrebbe lottare di più per essere libero: non puoi chiedere libertà e diritti dopo non aver esercitato il diritto di voto, o dopo aver venduto il tuo voto a qualche clan, azioni che reputo disgustose.
Ritengo che la destra che abbiamo al governo sia fascista, ma la sinistra ha spesso lo stesso metodo, oltre al fatto facilmente appurabile e appurato che non c’è un contrasto forte da parte della sinistra italiana, perché non c’è una profonda radice nei valori e nelle idee della sinistra, e oramai, se solo il PD provasse un vago interesse sul serio e si muovesse nuovamente attraverso la classe operaia, la classe precaria, questa stessa classe avrebbe orrore e vomiterebbe per tale orrore, perché la falsità della sinistra è chiara, lapalissiana.
Trump non lo hanno ammazzato, chissà quanto non sappiamo, e governerà gli Stati Uniti. E mezzo mondo.
Noi italianə e popolo europeo ed europeista, dobbiamo agire ora, noi, per noi stessi, per la nostra indipendenza e con le nostre sole forze, per arginare l’ondata antidemocratica che cancellerà ogni singola, ovvia, libertà.
(18 luglio 2024)
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