Site icon Gaiaitalia.com Notizie | Politica Cultura & Opinioni

L’Ungheria e la Legge anti-LGBTQ+: Bruxelles e quindici paesi UE contro Orbán. L’Italia tace

di Paolo M. Minciotti

Mentre ci si chiede cosa aspetti l’UE ad invitare l’uomo che ha stravolto, usando la democrazia, l’ordinamento democratico ungherese a togliere il disturbo, registriamo che quindi stati europei più il Parlamento europeo si uniranno nella causa della Commissione europea contro l’Ungheria che riguarda la famosa legge contro la propaganda gay, quella che vieta la promozione dell’omosessualità ai minori [sic] – anche Putin cominciò così, si ricorda agli smemorati (qui Pagella Politica ricorda la legge).

Tra i quindi paesi europei contro la Legge voluta da Orbán non c’è, è quasi inutile sottolinearlo, l’Italia che è impegnata con cose serissime come la legge sui rave e con le uscite di Giovanardi contro gli sceneggiati televisivi oltre ai monologhi incomprensibili di Lollobrigida su grilli e farine, ma ci sono gli altri paesi che contano: Francia e Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Spagna, Portogallo, Danimarca, Irlanda, Malta, Austria, Finlandia, Svezia, Slovenia, Grecia insieme all’ong Forbidden Colors, che ha sostenuto le adesioni alla causa e promosso la petizione sul tema.

La procedura, la più grande procedura sulla violazione dei diritti umani mai portata davanti alla Corte di giustizia dell’Unione Europea, è contro una legge che viola in particolare i valori europei ed i diritti fondamentali degli individui, in particolare le persone Lgbtiq+. Il limite ultimo per unirsi ai paesi ricorrenti era il 6 aprile. Il governo d’Italia era impegnata al capezzale di Berlusconi e ci sono questioni prioritarie che non possono essere ignorate, Signora mia.

 

(7 aprile 2023)

©gaiaitalia.com 2023 – diritti riservati, riproduzione vietata

 





 

 

 

 

 

 

 

 

 

 



Iscrivetevi alla nostra newsletter (saremo molto rispettosi, non più di due invii al mese)

Exit mobile version