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HomeCopertinaDi una Rai così genuflessa non avevamo memoria

Di una Rai così genuflessa non avevamo memoria

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di Redazione #Governo twitter@gaiaitaliacom #Pentaleghismo

 

Proprio nel momento in cui Conte stava lasciando il Senato per salire al Quirinale, con tempismo da primadonna Matteo Salvini usciva a sua volta da Palazzo Madama e veniva ricevuto da decine di giornalisti, microfoni e telecamere che diventavano il suo megafono ed ignoravano completamente la cronaca della salita al Quirinale del presidente del Consiglio dimissionario. O dimissionato. Lo scopriremo vivendo.

Se raramente abbiamo visto una Rai più genuflessa, ancor più raramente abbiamo visto un’intera classe di giornalisti così assolutamente prona ad un uomo politico al quale viene lasciato dire tutto ed il contrario di tutto, al quale viene permesso di utilizzare il mezzo televisivo per usare il discorso di Conte contro Conte, quando nella sede istituzionale i conti -scuserete il bisticcio – erano già stati saldati, per di più senza contraddittorio. Si ha quasi l’impressione che i giornalisti abbiano già deciso chi dovrà vincere le prossime elezioni e si muovano in quella direzione. Una sensazioni sgradevolissima, quasi di pericolo imminente.

Dove andrà mai, dove potrà mai andare, un paese dove l’economia, l’informazione, i grandi gruppi, la tv di stato, sembrano essere asservite alla maggioranza politica del momento senza il coraggio necessario per rifiutare l’abbraccio mortale con il potere costituito dei quali si dovrebbe essere critici, documentati e rispettosi, ma feroci? Per la cronaca, eravamo sintonizzata su Rainews24.

 

(21 agosto 2019)

©gaiaitalia.com 2019 – diritti riservati, riproduzione vietata

 

 




 

 

 

 

 


 

 




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