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L’omofobia di stato in Russia ammazza l’attivista LGBTI Yelena Grigoriyeva

di Paolo M. Minciotti #LGBTI twitter@gaiaitaliacom #NoOmofobia

 

A San Pietroburgo, la città con la quale la Sindaca Appendino che presenzia a tutti i Gay Pride aveva lanciato un possibile gemellaggio, è stata ammazzata a coltellate l’attivista LGBT Yelena Grigoriyeva. L’omofobia di stato ignorata da Putin, amico di Salvini, ha colpito ancora.

Il suo corpo senza vita è stato ritrovato vicino alla sua abitazione con segni di strangolamento e ferite da accoltellamento, almeno otto pugnalate. Il nome di Yelena Grigoriyeva appariva su un sito internet da poco bloccato dalle autorità [sic]che istigava ad aggredire gli omosessuali. Grigoriyeva aveva ricevuto numerosissimo minacce di morte.

L’orribile omofobia russa ha ucciso ancora. Ci riflettano gli e le omosessuali italiane affascinate dai partiti pro-Putin ai quali danno incoscientemente il loro voto.

 

 

(23 luglio 2019)

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