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Il Giullare che balla sulla pelle dei migranti

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di Giovanna Di Rosa #Migranti twitter@gaiaitaliacom #Pentaleghismo

 

 

Il Giullare che balla sulla pelle dei migranti deve tenere alta la tensione perché il governo che ha creato con la complicità dei Principini dell’Incompetenza traballa essendo disapprovato da 6 italiani su 10, che non significa che non rivoterebbero i partiti che lo compongono e lo reggono su stampelle sempre più usurate, significa che non sono d’accordo con il poco che fanno. Al Giullare che gioca con la vita altrui non rimane che una scelta. La solita scelta: l’arma di distrazione di massa nota come migranti.

L’ultima boutade propagandistica (ce ne sono state altre) è della mattinata del 19 marzo: la solita tristissima storia di profughi e di una nave umanitaria che raccoglie 49 persone e chiede l’approdo che viene negato dalle autorità Italiane. Ma la nave batte bandiera italiana e non può essere negato l’approdo in un porto italiano ad una nave italiana. Il Giullare che gioca con la morte però non lo dice e parla di nave dei centri sociali, tira in ballo Luca Casalini, altro personaggio che con la vita degli altri ha giocato ad altri ed altrettanto drammatici livelli, parla di nave piena di personaggi della sinistra e dell’ultrasinistra, la solita viscida propaganda del leader del partito condannato per avere fregato 49 milioni di euro allo Stato e che li restituirà in 80 anni. Una faccenduola di cui i moderni leghisti filoputin non parlano mai, in sfregio a chi un’opportunità così in vita non ce l’avrà mai pur essendo sempre stato onesto. Intreventi radiofonici del Giullare e dei suoi avversari sulla nave. E’ un balletto schifoso tra chi fa il cattivo e chi fa il buono che si gioca sulla pelle di povera gente. E’ un gioco che fa schifo.

Così il Giullare si trasforma in un altro Giullare. Anche quello gioca sulla pelle dei poveracci, ma è in contrapposizione al primo e si presenta come un difensore della bontà, della giustizia. Conia nomi accattivanti e comunicativi. Ancora troppo spesso si scambia il proprio ego per giustizia. Da una parte o dall’altra. Ma la politica fatta sull’oggi e su quello che l’oggi coinvolge senza curarsi della conseguenze è un’operazione che distrugge un paese. Da qualsiasi parte la si veda. Da qualsiasi sponda la si pratichi. Quale che sia il coloro che si attribuisce a quella politica.

Il Giullare che gioca la morte e che balla sulla pelle dei migranti potremmo essere tutti noi, soprattutto coloro che, tra noi, si sentono particolarmente buoni perché stanno contro il ministro dell’Interno o coloro che, tra noi, sostengono il ministro dell’Interno e stanno contro chi non lo appoggia. Il punto è che se non ricominciamo a fare azioni concrete mirate al futuro, che partano dall’oggi, e che siano sensate futuro ne avremo poco. E sempre più nero. Se cominciassimo noi cittadini, giornalisti, blogger, artisti, poi la politica dovrebbe fare i conti con noi. Invece agiamo delegando. E lasciamo crescere giullari che ballano sulla nostra ed altrui pelle

 

 




 

(19 marzo 2019)

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