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Di coerenze, onestà e madri di deputate populiste inquiline di case popolari

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di Giovanna Di Rosa #coerenza twitter@gaiaitaliacom #onestà

 

Non è nemmeno curiosa la vicenda di Paola Taverna e della di lei madre che vive in una casa popolare nonostante possieda immobili. Non è nemmeno curioso che Paola Taverna (mentre la sodale e complice di Movimento, la Sindaca delle Funivie, sta per sfrattare la Madre Taverna dalla casa popolare perché non ne ha diritto), pensi di correre ai ripari dicendo che gli immobili “sono intestati a me”. E’ tutto soltanto patetico e triste.

Perché essendo Taverna Madre inquilina di una casa popolare di quelle ad affitto agevolato da 100-150 euro al mese e possedendo altri immobili, la donna di tanta figlia ha perso il diritto ad abitarvi. Ma la fiera famiglia della senatrice Taverna, la cui classe è nota, si è opposta con un ricorso che recita:  “Il patrimonio della signora Bartolucci rientra nei requisiti di legge e non supera il valore ai fini Ici imposto dalla normativa; non è corretto includere anche quelli di Paola Taverna, perché la convivenza si è conclusa nel 1998”.

Repubblica, pericolosi sovversivi, spiega:

 

Secondo i dirigenti del Campidoglio (…) la signora Graziella Bartolucci da anni vive in un appartamento Ater, nel quartiere Prenestino, dove non potrebbe più stare. Da anni gode di un affitto agevolato (in media per questo tipo di alloggio si pagano 100-150 euro al mese) cui non avrebbe più diritto, visto il reddito di cui dispone la famiglia Taverna. Da anni, infine, occupa una casa che il Comune avrebbe potuto assegnare a qualcun altro, pescandolo dalle sempre nutrite liste di attesa. Per capire bene i contorni di questa storia, che mette in imbarazzo il partito di Di Maio, bisogna leggere la Determinazione dirigenziale del 23 gennaio 2018, firmata da Aldo Barletta, direttore dell’“Ufficio Erp e Decadenze”. Sono quattro pagine molto dure, che travolgono la famiglia Taverna, perché le imputano di avere diversi immobili, tra cui «un alloggio sito nel Comune di Roma adeguato alle esigenze del nucleo familiare». Dunque di trovarsi in una classica situazione di “esubero di reddito” e di appartenere alla vastissima categoria di inquilini che continuano a pagare affitti irrisori pure quando le loro condizioni economiche imporrebbero l’obbligo di trovarsi altre sistemazioni.

 

Orrore, morte e disperazioni fanno accapponare la pelle al Movimento 5 Stelle, già della coerenza e dell’onestà, perché ci sono giornalacci come Next Quotidiano che addirittura pubblicano la determina. E noi non vogliamo essere da meno e la prendiamo in prestito.


Così il capo politico tace. E Virginia Raggi è in panico. Come glielo dicono alla fumantina senatrice e alla di lei altrettanto fumantina famiglia?

Scrive ancora Next Quotidiano che la signora Bartolucci – madre di Paola Taverna senatrice a 5 Stelle – “possiede un terzo di una abitazione di sei vani ad Olbia e, fino al 2010, è stata proprietaria di 4/6 di un fabbricato nella stessa zona di Roma dove ha la casa Ater. La senatrice, invece, oltre a due quote negli stessi immobili della madre, risulta proprietaria (insieme al marito) di un piccolo locale commerciale di 28 metri quadri sempre al Prenestino e di una casa di quattro vani (acquistata nel 2011) nel quartiere Torre Angela”.

Secondo Paola Taverna è Repubblica ad accusarla falsamente, ma il documento che riportiamo qui sopra è dell’Ater, la determina del 23 gennaio 2018, e reca in alto a sinistra il logo di Roma Capitale non quello della testata della Gedi Editoriale.

E’ insomma l’ennesima storia tutta a 5 Stelle di bugie, questioni poco chiare, attaccamento al denaro, alla propria posizione e al fate quel che dico, ma non quel che faccio, che tanto potere ha all’interno del Movimento della coerenza e dell’onestà che sta per essere distrutto dalla convivenza con la Lega di Salvini.

 




 

(9 ottobre 2018)

©gaiaitalia.com 2018 – diritti riservati, riproduzione vietata

 




 

 

 

 

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