di G.G. #odiorazziale twitter@gaiaitaliacom #governoconte
Con quale credibilità l’Italia potrà presentarsi nei consessi internazionali parlando, quando serve, anche di diritti umani quando nel suo governo siede un uomo, il ministro dell’Interno e non una poltroncina di poco conto senza portafoglio, denunciato per odio razziale?
Crediamo che in questi termini vada letta la notizia della denuncia di Matteo Salvini, denunciato per odio razziale da un’associazione che da tempo si occupa con i suoi volontari di migranti, l’associazione Baobab Experience. L’oggetto della denuncia è il famoso post con il quale il leader sovranista irrideva alla sentenza della Cassazione in base alla quale la frase “dovete andare via” rivolta ad immigrati minacciati ed aggrediti, è un’aggravante con finalità di discriminazione, ovvero di odio razziale o etnico. Salvini aveva fatto felici le pance piene dei suoi sostenitori scrivendo per ben tre volte “Andate via!” corredata di emoticon sganasciantesi. Anche la nostra rubrica “La Bustina della Serva” ne aveva parlato compiutamente.
L’associazione ha così deciso di passare alle vie legali.
La nota di Baobab scrive che “Il ministro dell’Interno ha delegittimato la sentenza a mezzo Twitter riproponendo, di fatto e ripetutamente, la stessa locuzione: “andate via”. Per questo appare configurarsi il reato di diffusione idee fondate sull’odio etnico o razziale: Salvini fomenta un’allarmante intolleranza sociale (…) Riteniamo che il clima di intolleranza, di questi ultimi mesi, verso migranti ed immigrati nel nostro paese sia strettamente connesso alla politica respingente e denigratoria delle migrazioni, e anzi, che lo alimenti nel peggior modo possibile. L’accoglienza è lo specchio della civiltà, si tratta di un concetto semplice che esprime una rosa di significati che parlano di diritti umani e di libertà di movimento (…) Crediamo infatti che la politica e la sua sete di consensi facili abbia le maggiori responsabilità di quanto sta accadendo nel Mediterraneo e per le strade delle nostre città. La propaganda facile e le parole dure come pietre stanno facendo riemergere un razzismo preoccupante che sentiamo il bisogno di fermare”.
Dal suo profilo Facebook dal quale irride al mondo, come coloro che del mondo si sentono padroni, il ministro dell’Interno posta poi la notizia dell’esposto alla procura di Roma presentato da un gruppo di avvocati sul caso della Diciotti, la motonave della guardia costiera rimasta al largo del porto di Trapani con a bordo 67 naufraghi in attesa che le fosse concesso il permesso di approdare. L’esposto è stato presentato dal gruppo Legal Team Italia che ipotizzano che a carico di Salvini potrebbero ravvisarsi i reati di abuso d’ufficio, violenza privata e sequestro di persona ipotizzando anche l’attentato alla Costituzione avendo il Ministro impartito ordini e direttive, secondo l’esposto presentato, su materie sottratte alla sua competenza. Per gli avvocati di Legal Team Italia i migranti furono trattenuti illegalmente e sottoposti a un trattamento “inumano e degradante”.
L’esposto invita la procura di Roma ad acquisire la documentazione necessaria. In basso la reazione di Salvini con il solito riassunto sommario a suo uso e consumo e il solito lanciarsi contro il business dell’immigrazione clandestina (si fosse lanciato con la stessa veemenza contro la disonestà della Lega coi soldi pubblici o coi diamanti dalla Tanzania) confondendo le acque: l’esposto va in una direzione, lui parla di business dell’immigrazione. E tutti i fatti miao.
(4 agosto 2018)
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