di Ragazzi di Tehran #Iran twitter@RagazzidiTehran #Internazionale
In Iran è tempo di repressioni, senza confini, senza limiti. E’ di ieri la notizia dell’arresto dell’ex Presidente negazionista Ahmadinejad. Secondo indiscrezioni dei media arabi, infatti, Ahmadinejad sarebbe stato arrestato a Shiraz, con l’accusa di aver sobilato le proteste popolari, durante una visita a Bushehr nel 28 dicembre scorso. In quella occasione, sempre secondo l’accusa dei Pasdaran, Ahmadinejad avrebbe aizzato i suoi seguaci contro il Governo. L’arresto di Ahmadinejad, per ora non confermato dai media iraniani, non giunge a sopresa: da tempo è in corso una guerra tra la fazione vicina all’ex Presidente, e una parte dei conservatori, soprattutto quelli legati alla famiglia Larijani.
Nel frattempo, il numero di vittime della repressione delle proteste è di almeno 24 manifestanti. Per quanto concerne gli arresti, si parla di almeno 1500 persone in carcere, di cui 43 studenti universitari, rinchiusi nel carcere di Evin. Proprio davanti a questo carcere, si sono radunati molti dei parenti dei dimostranti che, purtroppo, sono stati minacciati di finire in carcere anche loro.
Nelle stesse ore in cui il regime reprimeva le proteste, andava avanti nei suoi abusi quotidiani, nei confronti di altri detenuti. In piena violanzione dei trattati internazionali, firmati volontariamente da Teheran, il regime ha impiccato Amirhossein Pourjafar, 19 anni, arrestato quando ne aveva 16 per violenza.
Purtroppo, cosi come accaduto per le proteste, anche l’impiccagione di Pourjafar è avvenuta senza alcuna reale condanna internazionale, senza il coraggio dell’Europa di prendere una posizione netta e chiara contro un regime repressivo e fondamentalista.
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(8 gennaio 2018)
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