Con 195 voti a favore e 8 contrari, il 17 maggio il Senato ha approvato la proposta di legge sull’introduzione del rato di tortura nell’ordinamento italiano. Si tratta secondo molti di un inutile pasticcio che di fatto vanificherà i pochi sforzi fatti per la sua approvazione, perché la legge, così come è congegnata, sarebbe inapplicabile.
A questo proposito c’è da registrare un durissimo comunicato di Amnesty International ed Antigone Italia: “Questa legge”, scrivono “qualora venisse confermata anche dalla Camera sarebbe difficilmente applicabile. Il limitare la tortura ai soli comportamenti ripetuti nel tempo e a circoscrivere in modo inaccettabile l’ipotesi della tortura mentale è assurdo per chiunque abbia un minimo di conoscenza del fenomeno della tortura nel mondo contemporaneo, nonché distante e incompatibile con la Convenzione internazionale contro la tortura. Con rammarico prendiamo atto del fatto che la volontà di proteggere, a qualunque costo, gli appartenenti all’apparato statale, anche quando commettono gravi violazioni dei diritti umani, continua a venire prima di una legge sulla tortura in linea con gli standard internazionali che risponda realmente agli impegni assunti 28 anni fa con la ratifica della Convenzione”.
La polemica continua e lo stato italiano, troppo spesso cerchiobottista quando c’è da garantire i diritti umani fondamentali, ci fa la solita, pessima figura.
(18 maggio 2017)
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