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Ultime dal pianeta 5Stelle: Appendino, Pizzarotti, 200 firme false e i successi di Piero Fassino

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di Giovanna Di Rosa

 

 

 

 

 

 

Appendino è la Sindaca più amata d’Italia: lo dicono i sondaggi. Ma sappiamo che coi sondaggi bisogna andarci cauti perché premiano anche chi è di moda, e per un sacco di motivi. I nostri amici torinesi, ad esempio, non sono proprio entusiasti (eufemisticamente parlando) ed attribuiscono il successo della Sindaca dall’occhio ceruleo all’ottimo lavoro, soprattutto quello pre-elettorale, di Piero Fassino.

 

Se oltre ai nostri amici torinesi lo scrive anche Next Quotidiano, allora le cose cominciano ad andare in un’altra direzione. Quella dell’autorevolezza che, accontentiamo i nostri detrattori, non può essere la nostra. Ma le bugie hanno le gambe corte: Appendino, ad esempio, aveva promesso in campagna elettorale che avrebbe tagliato il suo stipendio e quello dei collaboratori. Trattavasi di boutade in pieno stile M5S che naturalmente non è stata mantenuta: Appendino “delle decisioni prese con le delibere” di Piero Fassino guadagna novemila euro al mese. Proprio come Virginia Raggi la Favolosa. E ci starebbe. Se avesse fatto cose. Ma non è proprio così.

Tra le battaglie più significative combattute da Appendino quella della mostra su Manet organizzata da Skyra che, dato il silenzio appendiniano se l’è portata a Milano, ed il Salone del Libro che trasloca di fatto a Milano con la Sindaca sdegnosa che nemmeno apre bocca.

 

A Palermo, che occorre pur parlare delle firme false a 5 Stelle di Palermo, si è scoperto che ben 200 furono le firme false. Mica poche considerando che si tratta di 1/6 del totale delle firme raccolte. Lo accerta la consulenza grafica disposta dalla Procura sulle firme apposte sulla lista per le candidatura alle amministrative di Palermo del 2012 del Movimento Cinque Stelle. Son ragazzi che, notoriamente, non si fa mancare nulla. Nemmeno la caduta nelle classifiche: se Appendino è la più amata dagli Italiani, il Sindaco di Livorno è il Sindaco che i nostri compatrioti amano meno, con Virginia Raggi al penultimo posto. Al 3° posto c’è invece Federico Pizzarotti: qualcuno lo dica a Beppe Grillo che, a proposito di censura della stampa, si è “dimenticato” di scriverne sul Sacro Blog. Perché alla coerenza non c’è mai fine.

 

E’ divertente sottolineare infine come, riporta il Giornale di Sicilia, i deputati Riccardo Nuti, Claudia Mannino e Giulia Di Vita hanno detto no al saggio grafico richiesto dagli inquirenti. Un trio geniale.

 

Per tornare ad Appendino va ricordata la sua epica battaglia con la direttrice dei Musei torinesi che se n’è andata sbattendo la porta: ebbene da quel giorno nessuno nomina è stata fatta, perché la distruzione della democrazia comincia con l’oscuramento della Cultura.

 

Considerando dunque che quando Appendino non si è mossa nella scia del suo predecessore ha combinato disastri, come la storia recente della Cultura torinese racconta (è saltata anche il fantastico festival del jazz cittadino), ne deriva che il Sindaco più amato d’Italia non è lei, ma è Piero Fassino.

 

 

 

(17 gennaio 2017)

 




 

 

 

 

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