La vittoria di Tsipras alle elezioni greche indette da Tsipras consapevole che non c’era alternativa a Tsipras non stupisce nemmeno più di tanto. Era nell’aria. Nell’aria c’era anche la sconfitta degli avversari di Tsipras. E nell’aria purtroppo c’era anche il terzo posto dei neonazisti di Alba Dorata, votati dal 17% dei dissoccupati. A tanto può la rabbia, ma a risolvere tutto ci pensa Tsipras.
L’uomo che ha imposto alla Grecia il piano che i greci avevano rifiutato, con un referendum convocato dall’uomo che voleva imporsi all’Europa e che è sempre lo stesso uomo che poi ha fatto un accordo più oneroso per i greci che l’hanno rivotato e che avevano detto “No” a quel piano nel referendum organizzato in 5 giorni dall’uomo che è sempre quel Capo di governo che hanno rivotato, ora dovrà costituire una maggioranza. Che non c’è. Nemmeno questa cosa è difficile, basta rifare tutto ciò che è stato fatto in passato, trovare un partitino o due con una percentuale ad una cifra, mettere qualcuno dei suoi esponenti qui e là e via alle danze. Si alleerà con Kammenos. Che sta a destra. E via così fino a quando i conti non salteranno di nuovo e allora con nuovi incontri con l’Unione Europea, psicodrammi e referendum e grida e proclami ed elezioni anticipate, insomma: repetita juvant. Dicono. Magari anche no.
Ciò che consola è che la sinistra italiana del 4% più o meno, brava solo a fare accordi per conquistarsi poltrone e a farli saltare appena su quelle poltrone si è seduta, trainata dal prode condottiero Vendola , si è espressa con un post su Twitter del suo leader massimo che ci dice con chiarezza di che pasta è fatta.
#Grecia,vince la #sinistra che non si arrende ai Signori dell’austerity.Vince la sinistra che non fugge nella testimonianza. Grazie #Tsipras
— Nichi Vendola (@NichiVendola) 20 Settembre 2015
Trovate qualcosa nella dichiarazione che non sia il nulla assoluto? Noi no, ma sicuramente sbagliamo. Perché il verbo di Vendola è indiscutibile. E la vittoria alle elezioni di Siryza in Grecia è anche la vittoria di Sel in Italia. Così è la sinistra radicale in Italia che vuole cambiare le cose. Un partito del 4% quando gli va bene con un leader che delira dichiarazioni insensate e gioca politiche inesistenti vendendo l’antica idea che per il semplice fatto di essere di sinistra le cose andranno bene. Non ci credeva nemmeno chi di sinistra era sul serio e non per snobismo intellettuale o per una poltrona.
Un commento che ci piace, sulla seconda vittoria in un anno di Tsipras alle elezioni (questo sottolinenao coloro che credono ai miracoli) è quello di Oscar Giannino, quello che aveva la laurea e aveva fondato un partito poi la laurea non ce l’aveva più e ciao ciao partito e candidatura, che lancia questo post su Twitter.
Dice Vendola “in Grecia vince sinistra che non si arrende”. Già: Tsipras ha solo dovuto firmare condizioni Ue, dopo aver detto l’opposto
— Oscar Giannino (@OGiannino) 20 Settembre 2015
Chiosa che conclude il nostro breve commento sulla sinistra dei miracoli che cambierà l’Unione Europea solo perché Tsipras e Siryza hanno rivinto le elezioni. Auguri e congratulazioni.
(20 settembre 2015)
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