Le elezioni, le prime libere, dicono, ma sarà davvero cosí?, del paese vedono speranze e scenari futuri possibili scontrarsi momentaneamente con le contraddizioni del post-rivoluzione. Gli egiziani si sono iberati di Mubarak, ma non di un futuro pieno di incognite.
I candidati affondano le loro radici nella tradizione islamica del paese più popolato del mondo arabo. E sono tutti molto anziani: uno dei favoriti, l’ex ministro degli esteri Amr Moussa, ha 75 anni e terminerebbe il suo mandato, a dio piacendo, all’età di 80.
Per i giovani e le donne ci sarà spazio? Questa è la grande incognita. E la possibile nuova bomba ad orologeria pronta ad esplodere nella società egiziana.
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